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lunedì 26 novembre 2007
Rendere i test davvero anonimi e abbattere i costi dei preservativi
comunicato stampa
Arcigay: 1° dicembre bene la nuova campagna del Ministero della Salute
"Arcigay si appresta a vivere il 1° dicembre, giornata mondiale contro l'AIDS, con formidabile sforzo organizzativo afferma Aurelio Mancuso presidente nazionale Arcigay - da Aosta a Ragusa, da Vicenza a Cosenza. Con i suoi 43 Comitati provinciali Arcigay coinvolgerà tutte le più grandi città d'Italia segnalando ovunque con decisione la richiesta di imprimere una svolta nella battaglia contro l'HIV/AIDS".
"E' un momento importante - sottolinea Paolo Patané responsabile salute di Arcigay - dopo venti anni di silenzio e di totale indifferenza della politica. Questo Governo ha finalmente promosso una Campagna d'informazione che ci avvicina agli standard europei e fa riferimento in modo chiaro e deciso al preservativo come unico sistema reale di prevenzione. Però ora è necessario avere coraggio e coerenza. Chiediamo un 1° dicembre che duri tutto l'anno, e che impegni le Istituzioni in una comunicazione costante ed esplicita, sulle malattie a trasmissione sessuale".
"La battaglia prosegue Patané - si combatte su prevenzione ed accesso al test. P er questo denunciamo che le disposizioni di legge che garantiscono il test come gratuito, anonimo e volontario sono disattese e non applicate in molte parti d'Italia. Il Ministero intervenga perché siano eliminate deroghe, eccezioni e violazioni dei diritti dei cittadini che determinano inaccettabili disparità ed una pericolosissima riduzione degli accessi al test".
"Ci aspettiamo - conclude Mancuso - che la prevenzione non sia solo teorizzata ma resa possibile attraverso l'abbattimento degli alti costi dei preservativi ed il finanziamento di progetti mirati al loro acquisto in grandi quantità. Solo per la popolazione omo/bisessuale sarebbe necessario distribuirne almeno tre milioni l'anno! "
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay
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lunedì 19 novembre 2007
BOLOGNA PRIDE
E' stato approvato il progetto grafico della campagna pubblicitaria.
link: http://www.mascarpone.net/_extra/pride08/
Attacchi sempre più frequenti a gay e trans. Mentre la Chiesa e una certa politica fomentano l'odio
INCHIESTA
di Ambra Radaelli
Il clima omofobo ha raggiunto sfumature persecutorie». Lo hanno detto Titti De Simone, Franco Grillini e Vladimir Luxuria in un'interrogazione parlamentare, lo ribadisce la cronaca ogni settimana. «Le aggressioni sono salite, nell'ultimo anno, anche del 35 per cento», avverte Luca Trentini, membro della segreteria nazionale Arcigay con delega ai diritti umani e alla lotta alla violenza. Nel 2006, ricorda Barbara Pollastrini, «sono state 30 le persone transgender uccise»: l'ultima è Stefania Coppi, a fine luglio a Roma. Più recente (fine ottobre) l'assassinio di Antonio Saracino, in un'area del Cosentino frequentata da gay in cerca di intimità.«Negli stessi giorni», spiega Trentini, «a Catanzaro sono comparsi manifesti di Forza Nuova: "Basta froci». A maggio scorso si sono verificate cinque aggressioni omofobe - fisiche, verbali o attraverso volantini - in una sola settimana. E chissà quante non sono state denunciate, e chissà, senza arrivare a pestaggi e minacce, quante battute offensive, quanti gesti volgari. Il 40 per cento dei gay è stato preso in giro dai compagni di scuola, e quasi sempre l'insegnante è rimasto indifferente; il 27 per cento aggredito, a parole o a fatti. Lo dice la ricerca della Regione Toscana "Omofobia e servizi pubblici: scuola sanità sicurezza".
L'Italia, una volta tanto, non sfigura: il segretario generale del Consiglio d'Europa, Terry Davis. ha detto: «L'omofobia cresce in Europa, e spesso sono le istituzioni a diffondere intolleranza e disprezzo». Chissà se si riferiva anche a Pier Gianni Prosperini (An), secondo cui »per i gay ci vuole la garrota». o a Paola Binetti (Margherita), che considera l'omosessualità «una devianza della personalità». O alla risoluzione del Comune di Verona che nel '95, giunta Sironi, lo impegnava a non deliberare in modo da "parificare i diritti delle coppie omosessuali a quelli delle famiglie naturali": mai modificata, neppure dalla successiva giunta Zanotta, di centrosinistra. In ogni caso, a fine ottobre la Commissione Europea ha deciso di elaborare una Direttiva contro ogni discriminazione, compresi i soggetti glbt (gay lesbiche bisex transgender).
Tornando in Italia, nella violenza ,sono coinvolte formazioni neofasciste», lo ha ribadito Aurelio Mancuso, presidente nazionale di Arcigay. Un ennesimo esempio? «L'invito" di Forza Nuova ai nostri associati a non celebrare il Pride a Catania» (abbiamo cercato i vertici di Forza Nuova, ma la segreteria del movimento non ci ha messo in contatto con loro). Qualche mese fa, Mancuso ha chiesto al ministro dell'Interno Amato di «mettere fuori legge tutti i movimenti organizzati che si richiamano al fascismo», senza risultati. In compenso, il 17 ottobre «la Commissione Giustizia della Camera ha votato all'unanimità lo stralcio del pacchetto antiviolenza e la decisione di avviare la discussione su stalking ed estensione dei reati d'odio, previsti nella legge Mancino, anche per quelli contro le persone omosessuali. Se i capogruppo della Camera daranno il via libera, la Commissione potrà discutere e approvare i provvedimenti senza passare dall'aula, velocizzando di molto l'iter».
Dice Trentini: «I reati hanno acquistato visibilità, anche se non tutti si sentono di fare una denuncia che equivale a un coming out. I pestaggi sono opera anche di bande improvvisate, che obbediscono a un impulso del momento». Luoghi a rischio? «In passato pensavamo il Centro-Sud, ma non è più così. È da sfatare anche il mito della città più tollerante del paesino». Due estati fa, in Versilia. una ragazza è stata stuprata perché lesbica. «Quest'anno la situazione è stata tranquilla. Certo, è una zona dal forte turismo gay. E la visibilità indispettisce».
Tanto è vero che, spiega Cristina Gramolini, segretaria nazionale di Arcilesbica, «noi siamo parecchio prudenti. Anzitutto in quanto donne, quindi più esposte, e poi in quanto sessualmente non disponibili per l'uomo, anzi, portatrici di una sessualità non approvata». E che lo esclude: «Gli adolescenti chiamano "lesbiche' le ragazze che rifiutano ìl corteggiamento».
Lo stigma si fa sentire di più «nei piccoli centri: molte si trasferiscono in città, sia dei Nord che del Sud». Anche per le donne sono a rischio i luoghi dove si è in tante e riconoscibili. «Le sedi della nostra associazione spesso non hanno insegna. Ma chi vuole colpirci sa di trovarci a concerti, discoteche, manifestazioni».
Aggressori politicizzati o no? Gramolini sottolinea come «più i movimenti sono antidemocratici e inclini alla forza, più costituiscono una minaccia per noi».
Situazione durissima per le trans. Fabianna Tozzi, presidente nazionale dì Crisalide AzioneTrans, non salva la città né il paese, il Nord né il Sud. «Qualsiasi dato è molto parziale: poche le denunce rispetto al reale fenomeno». Vittime, soprattutto le trans che si prostituiscono, «neppure considerate persone». Carnefici «i gruppi di estrema destra, ma anche gli insospettabili».
Non sono i soli colpevoli: ci sono i politici e la Chiesa. Per Trentini, «l'inasprirsi del dibattito sui diritti civili fa aumentare l'avversione». Gramolini accusa «chi parla di omosessualità come sciagura, di pericolo per la società. Qualcuno prende queste parole come un'esortazione ai fatti». «Il movimento transgender fa grandi passi», osserva Tozzi, «e questo irrita molti. In più la politica, non solo di destra, ha colpe gravissime. I discorsi di alcuni politici armano la mano di chi ci odia».
«A ME È SUCCESSO»
Paolo Ferigo, presidente del Centro di Iniziativa Gay di Milano.
"In pizzeria, stavo discutendo con amici dell'organizzazione del Pride. e due uomini hanno iniziato a punzecchiarci. Noi li abbiamo ignorati ma, terminata la cena, siamo dovuti passare per forza accanto a loro. lo ne ho guardato uno alzando le sopracciglia, come per compatirlo. Mi è arrivato uno schiaffo. I miei amici sono intervenuti per allontanare l'aggressore, che gridava: «Ti ammazzo! io non sono gay, tu non mi puoi guardare negli occhi!». I due, scioccamente. sono passati davanti al locale con il furgone: abbiamo preso la targa e fatto denuncia. Nessuno ha mosso un dito: anzi, il proprietario della pizzeria si è rifiutato di chiamare la polizia. Però il giorno dopo ho ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà, anche da sconosciuti, tra cui ristoratori che si sono scusati per il collega».
G. N. trans male to female. Sul lavoro - insegno in una città di provincia del Nord - qualche problema l'ho avuto. Un collega ha detto, davanti a tutti: -A G. piace lungo e nero. E io: «Doti che tu non hai. Più spiacevoli le lamentele di alcuni genitori al vicepreside. O il "suggerimento" del dirigente di spostarmi in un ufficio non a contatto con il pubblico. Ben più grave quanto ho subito da un poliziotto. Ero vestita da donna, ma avevo ancora i documenti al maschile. Cosi l'agente, per il quale evidentemente le trans sono tutte prostitute, mi ha chiesto un rapporto orale. Per fortuna avevo in macchina un minidisc su "record". Al commissariato l'ho fatto ascoltare al dirigente, ricevendo tante scuse. L'agente è stato trasferito.
(OMO)SEX AND THE MARKETING
Un neonato con un braccialetto "Homosexual", e la scritta: "L'orientamento sessuale non è una scelta". È una campagna sociale della Regione Toscana. Meno sociali quelle che strizzano l'occhio al mondo gay per vendere moda, alcol, arredamento. Sperando di sedurre un pubblico trascurato. «Gli omosessuali. uomini e donne, in Italia sono 5-6 milioni», dice Giampaolo Fabris, presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione e docente di Sociologia dei consumi all'università San Raffaele di Milano. "Un mercato enorme. Ma qui siamo ancora ai risolini e agli ammiccamenti, anche tra addetti ai lavori». Immagini gay vengono usate soprattutto per reclamizzare oggetti di moda, perché nella clientela stessa l'idea dell'omosessualità in quell'ambiente è sdoganata». Poi c'è il filone lesbo per i prodotti diretti agli uomini: "Il maschio trova l'immagine di due donne insieme straordinariamente erotica. Come testimonia il pomo». Funziona? Solo se il prodotto è di nicchia e punta sulla trasgressione. Per un brand istituzionale. queste immagini sono un errore». La campagna toscana? "Coraggiosa, ma non del tutto riuscita: sembra quasi che il bebè sia "condannato a quel futuro». In generale, comunque. Fabris approva: «Il fatto che si parli del tema anche solo per vendere, legittima un comportamento. una cultura, un'identità». Non tutti la pensano così: «Solo pochi anni fa Gay Tv ha chiuso per mancanza di inserzionisti. Secondo me sbagliavano: il pubblico, anche etero, non ne avrebbe rifiutato i prodotti».
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mercoledì 14 novembre 2007
Ostruzionismo della destra in Commissione giustizia. Iter rallentato per la legge contro l'omofobia.
(ANSA) - ROMA, 13 NOV - Carolina Lussana, responsabile giustizia della Lega, annuncia una ''forte opposizione'' alla legge contro l'omofobia, chiedendo di stralciare la previsione del reato di molestie insistenti ('stalking').
Per la parlamentare, ''lo stalking, nei confronti del quale le donne ci chiedono di intervenire con urgenza, deve esser trattato separatamente''. ''Si puo' trovare unanimita' senza cedere al ricatto politico di Grillini e delle lobby omosessuali - prosegue la Lussana - che trovano sponda nella sinistra radicale che ha voluto legarlo al reato di omofobia configurato, con una modifica della legge Mancino, come reato di opinione''.
Quanto alle affermazioni di Paolo Gambescia, del Pd, che parla di accordo disatteso, la parlamentare precisa che ''se questo c'e' stato, non e' stato sicuramente con Lega, che si e' opposta alla vergogna di questo abbinamento: lo stalking doveva e deve procedere separatamente dall'omofobia''.
''La maggioranza ha ceduto vergognosamente ai ricatti di chi ha subordinato una corsia accelerata per lo stalking con l'abbinamento all'omofobia e mi dispiace che anche nell' opposizione qualcuno faccia sponda e qualcun altro - conclude Carolina Lussana - se ne sia accorto troppo tardi''. (ANSA).
VIOLENZA SESSUALE: AN, OSTRUZIONISMO SU REATO OMOFOBIA
(ANSA) - ROMA, 13 NOV - Il presidente della Commissione Giustizia della Camera Pino Pisicchio ha messo a punto, in veste di relatore, un testo unificato contro le molestie persistenti (stalking) e la discriminazione sessuale (stralciati il 17 ottobre scorso dalle norme sulla violenza sessuale).
Il deputato di Alleanza Nazionale Edmondo Cirielli ha annunciato pero' la contrarieta' del suo gruppo all'articolo 3 del testo quello che introduce, tra le discriminazioni, anche l'orientamento sessuale e l'identita' di genere. ''Ci hanno chiesto di votare immediatamente questa proposta come testo base - ha spiegato Cirielli - ma noi ci siamo opposti perche' l'articolo 3 prevede il carcere anche per chi discrimina o commette violenza sulla base della differenza di genere. Se io dicessi, cioe', che e' un peccato che una coppia di omosessuali adotti un figlio, potrei incappare in questo tipo di reato e questo mi sembra francamente pazzesco''.
Non la pensa cosi' la maggioranza. ''Avevamo raggiunto un accordo - dichiara il deputato del Pd Paolo Gambescia - per fare dello stalking e dell'omofobia un provvedimento a parte rispetto al testo sulla violenza sessuale. E invece questo accordo oggi viene disatteso da An e la cosa ha suscitato le nostre proteste''.
Mentre An ha cominciato a fare ostruzionismo per impedire che il provvedimento venisse adottato dalla commissione come testo base, l'Udc, con Erminia Mazzoni, si e' detta perplessa, sulla proposta di Pisicchio, ma non ha annunciato alcuna forma di ostruzionismo. Ancora piu' 'soft' sembra la posizione di Forza Italia che spiega di voler modificare la norma, ma da' la sua disponibilita' ad adottare il testo unificato.
''Il centrodestra - ha sottolineato con forza il deputato socialista Franco Grillini - ha deciso di promuovere, annunciandolo con enfasi, l'ostruzionismo contro lo stalking e le norme anti-omofobia. E' una decisione di inaudita gravita' avvenuta probabilmente sotto dettatura vaticana''.
''Si impedisce cosi' - ha concluso Grillini - di dotare anche l'Italia di una legge civile e moderna che invece hanno quasi tutti gli altri paesi europei''.
Nel testo unificato proposto da Pisicchio si propone che venga punito con il carcere fino a un anno e sei mesi chi discrimina per motivi religiosi ''o fondati sull'orientamento sessuale o sull'identita' di genere''. Chi invece commette violenze, sempre per gli stessi motivi, rischia il carcere da sei mesi a quattro anni.
La Commissione e' stata sospesa per consentire i lavori d'aula sulle riforme, ma tornera' a riunirsi in serata e il testo verra' rimesso in votazione.(ANSA).
VIOLENZA SESSUALE: LEGA FA OSTRUZIONISMO CON AN SU OMOFOBIA
SI STRALCI DI NUOVO IL TESTO SEPARANDO LO STALKING (ANSA) - ROMA, 13 NOV - In commissione Giustizia della Camera la Lega si associa ad An nel fare ostruzionismo contro il testo che prevede la condanna anche per l'omofobia. La responsabile Giustizia del Carroccio, Carolina Lussana, alla ripresa dei lavori di commissione (al termine della seduta d'Aula dedicata alle riforme) ha dichiarato di condividere la protesta degli 'alleati' di An annunciando di voler formalizzare, per domani, la richiesta di 'sdoppiare' nuovamente il provvedimento che era gia' stato stralciato da quello contro la violenza sessuale nei confronti delle donne.
Lega e An infatti vorrebbero che il testo messo a punto dal presidente della commissione Pino Pisicchio per punire l'omofobia e chi commette molestie reiterate (stalking) venga nuovamente 'sdoppiato'. Se si inserisce il reato di molestie reiterate in un testo 'ad hoc', ha dichiarato Carolina Lussana, ''noi potremo votare il provvedimento anche in una settimana''.
Quello che An e il Carroccio infatti non vogliono e' che si possa punire anche chi compie discriminazioni e violenze per motivi fondati ''sull'orientamento sessuale o sull'identita' di genere'', cioe' l'omofobia. Sullo 'stalking' invece nulla quaestio. ''Sono stato accusato dalla Lussana - ha raccontato il deputato socialista Franco Grillini, tra i promotori della proposta di legge - persino di ricattare il Parlamento. Siamo davvero alla follia! Si vuole impedire di fare una legge giusta e moderna come e' avvenuto in mezza Europa''.
Pisicchio, che e' anche relatore del provvedimento, ha deciso di mettere comunque ai voti domani mattina la sua proposta, che potrebbe essere adottata dalla commissione come testo base.
Nonostante l'ostruzionismo di An e della Lega. (ANSA).
8 PER MILLE. ARCIGAY: I LAICI NON STANNO NEAL CENTRO, NE A DESTRA, NE NELLA MAGGIORANZA DEL PD
"Non vogliamo affondare di più il coltello nella ferita – Ha affermato laconicamente Aurelio Mancuso presidente nazionale Arcigay nel prendere visione del risultato della votazione di ieri al Senato riguardante l'odg presentato dai senatori della Costituente Socialista sull'8 per mille.
"Però – prosegue Mancuso – non possiamo esimerci dal fare alcune considerazioni di fondo. Innanzitutto la precaria maggioranza che tiene in piedi il governo Prodi non è una maggioranza laica; e questo lo si era capito. Ma che esiste una maggioranza filo Vaticana forte e coesa che sulle questioni di principio, come i soldi pubblici versati con meccanismi truffaldini alla chiesa cattolica, riesce sempre a trovare accordo e condivisione.
L' ordine del giorno chiedeva, assai modestamente, che rimanesse allo Stato per opere vincolate, la porzione dell'8 per mille di quei cittadini che non appongono nessuna firma sulla dichiarazione dei redditi; evidentemente il meccanismo, allora inventato da un consulente del ministero del Tesoro, tal Giulio Tremonti, piace a tanti politici.
Ma che nome hanno questi senatori e a quali partiti appartengono è presto detto: basta guardare i verbali della seduta di ieri. Dagli atti pubblici riportati su internet si nota come a favore di questo odg hanno votato tutti i partiti della sinistra (SD, RC, Verdi, PDCI, CS), cui va il nostro plauso, mentre i partiti e micropartiti di centro si sono divisi.
"Il primo dato che salta agli occhi è la spaccatura dentro il gruppo dell'Ulivo – Partito Democratico: 35 senatori votano sì, 33 no e 7 si astengono (che al Senato significa votare contrario); ben 11 decidono di non votare, evidentemente per calcolo. Notiamo che fra questi la capogruppo Anna Finocchiaro vota a favore ma i suoi due vice Boccia e Zanda contro. Le amiche Livia Turco e Anna Serafini , un tempo divise sulle droghe leggere, ora si ritrovano unite a bocciare questo odg. Naturalmente votano contro i teomdem Baio, Binetti e Bobba, mentre Goffredo Bettini fedelissimo veltroniano vota a favore (al contrario di Giorgio Tonini, neo appartenente alla segreteria nazionale PD).
I senatori dei Liberal Democratici Scalera e D'Amico votano a favore ma Dini contro. Nel gruppo Bordon Manzione, il primo è assente mentre l'altro vota a favore. Vota a favore Formisano dell'IDV ma gli altri sue del gruppo Caforio e Giambrone votano no."
Arcigay pubblicherà sul suo sito e diffonderà in tutte le mailing list del movimento lgbt l'elenco completo dell'espressione del voto dei senatori, affinché ognuno possa valutare il grado di affidibilità e laicità di questi rappresentanti del popolo (a sovranità limitata). Per sintetizzare: la sinistra recupera lo scivolone di qualche giorno fa e si aggiudica un 7 -, centro destra (a parte tre eccezioni) un bel 4, idem i partitini e raggruppamenti ad personam. Al Partito Democratico un non classificabile (è grave che in questo caso si sia lasciata libertà di voto, significa che non si ha un opinione in merito e, ciò non fa ben sperare rispetto ad altri temi riguardanti la laicità e i diritti civili.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay
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martedì 13 novembre 2007
Nota Stampa - ARCIGAY: CDL ANNUNCIA OSTRUZIONISMOOMOFOBICO SU NORME ANTIDISCRIMINATORIE E SUI CUS
Nelle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, la destra svela il suo volto razzista ed omofobo
Se qualcuno avesse bisogno di ulteriori dimostrazioni di quanto sia omofobo e discriminatorio l'atteggiamento della cosiddetta Casa delle Libertà, si può leggere i circa 2000 emendamenti presentati dal centro destra nel Comitato ristretto della Commissione Giustizia del Senato alla proposta di legge dei CUS (Contratti di Unione Solidale). Di questi ben 1350 sono stati presentati dalla senatrice di Forza Italia Laura Bianconi, alla faccia del tanto proclamato "partito delle libertà".
Lega e UdC attendono invece che il testo venga portato in aula, dopo essere stato licenziato dalla commissione, per poter dare dimostrazione che su questa proposta di legge non esista una maggioranza. Se su un provvedimento come i CUS, che noi giudichiamo timido, lacunoso, non in grado di riconoscere l'equiparazione tra tutte e tutti i cittadini, incapace di dare dignità alle persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender), si concentra la violenza ideologica della destra italiana vuol dire che questo paese è rappresentato da una classe politica spaventosamente omofobica ed auto referenziale.
Non paga di tutto ciò la destra ha oggi annunciato in Commissione Giustizia della Camera che attuerà forme di ostruzionismo per non far passare lo stralcio del pacchetto antiviolenza, che riguarda l'estensione della Legge Mancino sui delitti d'odio, anche per orientamento sessuale ed identità di genere. E' evidente che il cambio di atteggiamento rispetto a pochi giorni fa, significa che da Oltre Tevere è arrivato l'aut aut.
Questa sedicente Casa delle "proprie" Libertà, oltre a non voler riconoscere le famiglie conviventi ed omosessuali, si adopera affinché non siano messe in campo le misure necessarie per contrastare l'omofobia, la lesbofobia e la transfobia rendendosi politicamente complice dell'ondata di violenze e atti di intimidazione che negli ultimi mesi si è abbattuta sul popolo e sulle sedi delle rappresentanze associative del movimento lgbt.
Sappiano tutti i partiti, anche quei pezzi del centro sinistra che condividono il razzismo omofobico della destra, che nonostante il tentativo in atto di mettere il silenziatore sulle grandi manifestazioni ed iniziative del movimento lgbt, proseguiremo con fermezza dentro la società, la nostra azione di contrasto nei confronti della nuova cultura dell'esclusione, della violenza razzista, xenofoba, omofoba, che si vuole alimentare per ristabilire un ordine antico, quello del dominio sui corpi e le vite, prima di tutto sulle donne e sulle persone lgbt.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay
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giovedì 8 novembre 2007
REGISTRO UNIONI CIVILI. BENE RAVENNA, ORA ANCHE A RIMINI
COMUNICATO STAMPA ARCIGAY RIMINI
Arcigay Rimini esprime soddisfazione per l'ottimo risultato raggiunto nel Comune di Ravenna dove il Consiglio ha approvato una mozione a favore dell'isituzione del registro delle coppie di fatto. Un grande passo di civiltà partito dala petizione popolare promossa dall'assemblea delle donne 'Usciamo dal silenzio' e firmata da oltre duemila cittadini. Una rete di donne, con cui Arcigay condivide e porta avanti molte battaglie comuni, che promuove la laicità delle istituzioni come strumento per l'autodeterminazione.
Ci auguriamo che presto anche nella nostra Provincia si riapra il dibattito sul riconoscimento di diritti alle coppie di fatto, dopo l'impegno del sindaco di Riccione Daniele Imola, la bocciatura del Registro nel 2006 e l'istituzione di un Osservatorio in gennaio di quest'anno. Osservatorio che non ha prodotto risultati degni di nota e a cui Arcigay non è stata chiamata a collaborare.
Crediamo sia giunto il momento di tornare a parlare di riconoscimento delle Unioni civili anche a Rimini, dove è stato approvato il 2 febbraio un ordine del giorno presentato da Fabio Pazzaglia che chiede all'Amministrazione di farsi promotrice affinché il Parlamento approvi la legge sulle unioni civili. Perdere anche quest'occasione corrisponderebbe a un arretramento tutto ideologico rispetto alla situazione attuale, in contrasto con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea.
Alessandro Tosarelli
Presidente Comitato Provinciale Arcigay "A. Turing" di Rimini
Usa: voto per tutela gay su lavoro
WASHINGTON, 8 NOV - La Camera dei rappresentanti Usa ha votato mettendo fuorilegge la discriminazione sul posto di lavoro basata sull'orientamento sessuale. 'Questo e' davvero un giorno storico - ha detto ai colleghi deputati la speaker della Camera Nancy Pelosi - Non c'e' posto per la discriminazione in America'. Il provvedimento e' passato con 235 voti a favore e 184 contrari, al di sotto tuttavia alla maggioranza di due terzi necessaria per superare un possibile veto di Bush.
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martedì 6 novembre 2007
NOTA STAMPA ARCIGAY EMILIA ROMAGNA: PD DICA DA CHE PARTESTA. SODDISFAZIONE PER IL VOTO IN CONSIGLIO A RAVENNA
In merito al dibattito in aula non stupiscono più di tanto le posizioni della destra romagnola, che a livello locale come nazionale si dimostra la peggiore destra europea con le sue posizioni retrograde e omofobe, che hanno avuto almeno il pregio di rivelare la vera faccia dei loro rappresentanti: non sono le coppie di fatto ad essere indigeribili, ma le coppie di fatto omosessuali.
Non è neppure una sorpresa il voto non uniforme degli appartenenti al PD a conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che in quel partito si vuole evitare una chiara discussione e non esiste una netta presa di posizione su temi che stanno a cuore agli elettori di centro-sinistra come diritti civili e laicità dello Stato. Siamo infatti curiosi di sapere da che parte questo partito si colloca non solo a parole ma anche con i fatti concreti.
La maggioranza del consiglio comunale ha però le idee chiare e il voto di ieri sera conferma l'alto grado di civiltà e di sana laicità tradizionalmente presenti nel sentire comune dei cittadini ravennati.
Flavio Romani
Presidente Arcigay Emilia Romagna
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venerdì 2 novembre 2007
don Benzi. Vogliamo ricordarlo così, sempre vicino ai deviati psichici.
http://it.wikipedia.org/wiki/Oreste_Benzi
« Oggi aumentano sempre più gli stupri di donne e bambine. La disinibizione
di ogni regola morale di comportamento ha gravi conseguenze, fra le quali
l'eccitazione sessuale dei maschi fin da adolescenti. È orrore ciò che i
maschi fanno, ma un po' di colpa, forse molta, l'hanno anche le donne che
scoprendosi invitano sempre più il maschio ad approfittare del sesso
femminile; non solo invitano, ma eccitano il maschio ad approfittare
dell'occasione. »
(Don Oreste Benzi dal Corriere Romagna di domenica 24 luglio 2005)
Nel maggio 2007 partecipò al Family Day e si schierò contro le unioni di
fatto.
« Non esiste scientificamente l'omosessualità, è una devianza. »
(Don Benzi durante il "Family Day", 12 maggio 2007, Roma.)
« Io mi rivolgo alle persone che si ritengono omosessuali chiedendo loro di
rigettare qualsiasi legge che si proponga il riconoscimento io di tali
unioni. » [...]
« Io mi rivolgo direttamente alle persone interessate: non esiste il
diritto al riconoscimento delle unioni omosessuali. L'omosessualità può
essere corretta e la deviazione psichica che le è propria rimossa. Io mi
rivolgo a voi perché salviate l'identità del matrimonio naturale e
cristiano. Solo voi potete salvarlo rifiutando ciò che non vi è proprio. »
(Don Oreste Benzi, appello pubblicato sul Corriere Romagna del 14 maggio
2006)
« Gli omosessuali acquisiti sono gli effeminati di cui parla la Scrittura e
ai quali non è dato di entrare nel regno dei cieli. L'omosessualità
acquisita è possibile superarla ed essendo un vizio deve essere rimossa a
tutti i costi. »
(da La coppia oggi tra libertà dell'uomo e mistero di Dio - Editrice
Guaraldi, Rimini)
http://www.worldebooklibrary.com/eBooks/Wordtheque/it/famiglia.txt
La sua spiegazione circa le cause dell'omosessualità maschile:
« Il crollo dei parametri di riferimento per accettarsi come maschi nella
società attuale completa il quadro degli elementi che creano condizioni
favorevoli all'omosessualità. »
(da La coppia oggi tra libertà dell'uomo e mistero di Dio - Editrice
Guaraldi, Rimini)
Non risultano invece spiegazioni circa l'origine dell'omosessualità
femminile.
E per finire un video.
http://www.youtube.com/watch?v=BuN0aKm6CDs
Don Oreste Benzi
La coppia oggi tra libertà dell'uomo e mistero di Dio
http://www.worldebooklibrary.com/eBooks/Wordtheque/it/famiglia.txt
[...]
Omosessualità
Bisogna distinguere tra omosessualità congenita ed acquisita.
- Omosessualità congenita: non esiste il maschio solo e totalmente maschio
come non esiste una donna solo e totalmente donna. Il rapporto tra
testosterone ed estrone nell'uomo può essere, per fare un esempio, da 6 a 1,
e in questo si ha il maschio in cui sono molto accentuate le caratteristiche
maschili. Il rapporto può scendere gradatamente a 5/2 o 4/3. Se si arriva a
3/4 oppure 2/5, si ha l'omosessuale congenito. Se si arriva a 1/6 si ha una
donna in un corpo di uomo, che però è sempre uomo benché con atteggiamenti
femminili. Ciò tuttavia non giustifica mai il rapporto con un altro maschio
come donna-uomo. La parola di Dio è molto chiara «Coloro che si uniscono
maschio con maschio non entreranno nel regno di Dio».
Il rapporto invece nella donna per fare un esempio può essere tra estrone e
androgeni da 4 a i e può scendere a 3 a 2, se invece il rapporto si
capovolge con 2 a 3 si ha la donna lesbica; se arriva a i e a 4 si ha un
uomo in corpo di donna che però è sempre donna. Ciò non giustifica l'unione
tra due donne. La parola di Dio è chiara «La con danna di donne che si
uniscono a donne è chiara e non da adito a scappatoie». La donna tende molto
di più a mascolinizzarsi di quello che non tende l'uomo a femminilizzarsi,
Il femminismo, ha deturpato molto la natura femminile, il suo ruolo, la sua
pienezza, la sua bellezza interiore e fisica.
Non sono molti gli omosessuali congeniti ai quali è impossibile innamorarsi
dell'altro sesso e che si innamorano solo del proprio sesso. Tuttavia essi
non possono unirsi a persone del proprio sesso come marito e moglie non solo
perché l'amore di Dio verso l'uomo non lo permette ma anche per ragioni
intrinseche alla natura umana. La dignità dell'omosessuale congenito è
intatta, la sua donazione nella società e nella chiesa è unica perché essi
portano ricchezze interiori, capacità intellettive ed artistiche uni che.
Pur nell'anomalia, sono un valore unico ed irripetibile. Essere omosessuali
congeniti non è una colpa ma rima ne un dono. Non ci si deve vergognare di
esserlo, ma ognuno deve trovare il suo posto nella società e nella Chiesa.
- Omosessualità acquisita: la stragrande maggioranza degli omosessuali non
lo sono per nascita, lo sono diventati vivendo da omosessuali, Per molti di
loro ci sono state circostanze che hanno favorito la deviazione nel periodo
adolescenziale. Per un certo periodo, nella fase puberale, l'affettività è
ambivalente; i ragazzi che trovano persone che li spingono a rapporti
omosessuali vengono influenza ti facilmente e segnati a lungo. Un complesso
di reazioni psicologiche li spingono a chiudersi in sé stessi e ad
orientarsi sempre più nel mondo omosessuale e a legarsi a certi ambienti. E
il dramma della deviazione sessuale. Alle volte il rapporto anormale tra
androgeni ed estrogeni favorisce il vizio. La società attuale troppo
attestata nell'area dei valori materni favorisce la deviazione.
L'accettazione del proprio sesso resa più difficile oggi facilita
l'orientamento omosessuale. Il crollo dei parametri di riferimento per
accettarsi come maschi nella società attuale completa il quadro degli
elementi che creano condizioni favorevoli all'omosessualità. Gli omosessuali
acquisiti sono gli effeminati di cui parla la Scrittura e ai quali non è
dato di entrare nel regno dei cieli.
L'omosessualità acquisita è possibile superarla ed essendo un vizio deve
essere rimossa a tutti i costi.
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