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mercoledì 14 novembre 2007

8 PER MILLE. ARCIGAY: I LAICI NON STANNO NEAL CENTRO, NE A DESTRA, NE NELLA MAGGIORANZA DEL PD

8 PER MILLE. ARCIGAY: I LAICI NON STANNO NE AL CENTRO, NE A DESTRA, NE NELLA MAGGIORANZA DEL PD

"Non vogliamo affondare di più il coltello nella ferita – Ha affermato laconicamente Aurelio Mancuso presidente nazionale Arcigay nel prendere visione del risultato della votazione di ieri al Senato riguardante l'odg presentato dai senatori della Costituente Socialista sull'8 per mille.

"Però – prosegue Mancuso – non possiamo esimerci dal fare alcune considerazioni di fondo. Innanzitutto la precaria maggioranza che tiene in piedi il governo Prodi non è una maggioranza laica; e questo lo si era capito. Ma che esiste una maggioranza filo Vaticana forte e coesa che sulle questioni di principio, come i soldi pubblici versati con meccanismi truffaldini alla chiesa cattolica, riesce sempre a trovare accordo e condivisione. 

L' ordine del giorno  chiedeva, assai modestamente, che rimanesse allo Stato per opere vincolate, la porzione dell'8 per mille di quei cittadini che non appongono nessuna firma sulla dichiarazione dei redditi; evidentemente il meccanismo, allora inventato da un consulente del ministero del Tesoro, tal Giulio Tremonti, piace a tanti politici.

Ma che nome hanno questi senatori e a quali partiti appartengono è presto detto: basta guardare i verbali della seduta di ieri. Dagli atti pubblici riportati su internet si nota come a favore di questo odg hanno votato tutti i partiti della sinistra (SD, RC, Verdi, PDCI, CS), cui va il nostro plauso, mentre i partiti e micropartiti di centro si sono divisi.

"Il primo dato che salta agli occhi è la spaccatura dentro il gruppo dell'Ulivo – Partito Democratico: 35 senatori votano sì, 33 no e 7 si astengono (che al Senato significa votare contrario); ben 11 decidono di non votare, evidentemente per calcolo. Notiamo che fra questi la capogruppo Anna Finocchiaro vota a favore ma i suoi due vice Boccia e Zanda contro. Le amiche Livia Turco e Anna Serafini , un tempo divise sulle droghe leggere, ora si ritrovano unite a bocciare questo odg.  Naturalmente votano contro i teomdem Baio, Binetti e Bobba, mentre Goffredo Bettini fedelissimo veltroniano vota a favore (al contrario di Giorgio Tonini, neo appartenente alla segreteria nazionale PD).

I senatori dei Liberal Democratici Scalera e D'Amico votano a favore ma Dini contro. Nel gruppo Bordon Manzione, il primo è assente mentre l'altro vota a favore. Vota a favore Formisano dell'IDV ma gli altri sue del gruppo Caforio e Giambrone votano no."

Arcigay pubblicherà sul suo sito e diffonderà in tutte le mailing list del movimento lgbt l'elenco completo dell'espressione del voto dei senatori, affinché ognuno possa valutare il grado di affidibilità e laicità di questi rappresentanti del popolo (a sovranità limitata). Per sintetizzare: la sinistra recupera lo scivolone di qualche giorno fa e si aggiudica un 7 -, centro destra (a parte tre eccezioni) un bel 4, idem i partitini e raggruppamenti ad personam. Al Partito Democratico un non classificabile (è grave che in questo caso si sia lasciata libertà di voto, significa che non si ha un opinione in merito e, ciò non fa ben sperare rispetto ad altri temi riguardanti la laicità e i diritti civili.

Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay

Alessandro 17:15

1 Comments:

Thanks for writing this.

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