Notizie LGBT dall'Italia e dal mondo

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venerdì 29 agosto 2008

Comunicato Stampa ARCIGAY

29 agosto 2008

Arcigay: basta con gli stupri in carcere!

Denunciata in Calabria una violenza sessuale ai danni di un detenuto gay sieropositivo

La vicenda denunciata oggi dal movimento Diritti Civili secondo la quale in Calabria una persona gay detenuta sarebbe stata stuprata in carcere nel mese di giugno e subito dopo posta agli arresti domiciliari ripropone in modo clamoroso ciò che si sa da sempre: nelle carceri italiane è usuale la violenza sessuale tra uomini.

Il vero problema è che moltissimi giovani gay o eterosessuali maschi vengono giornalmente violentati da singoli o gruppi di detenuti anche a causa del fatto che in questo paese non è possibile discutere civilmente della sessualità delle persone detenute.

Già molti anni fa, Arcigay chiese all'amministrazione carceraria e al Ministero di Grazia e Giustizia di diffondere nelle carceri il preservativo, purtroppo per motivazioni legate alla sicurezza, che riteniamo ridicole, questa distribuzione non è mai avvenuta.

Se verrà confermato il fatto che il ragazzo violentato è inoltre sieropositivo, ci chiediamo come i governi che si sono alternati negli ultimi anni, sia di destra che di sinistra, non abbiano mai pensato al fatto che non esistono politiche di prevenzione dalle malattie a trasmissione sessuale nelle carceri e se almeno questo caso provocherà a qualcuno un rimorso di coscienza.

Chiediamo inoltre a questo governo e all'opposizione quali siano le misure di sicurezza che vorranno mettere in campo sia dal punto di vista sanitario che di convivenza all'interno delle carceri.

Aurelio Mancuso

Presidente nazionale Arcigay
 
http://www.arcigay.it/basta-stupri-nelle-carceri
Alessandro 19:54 | 0 comments |

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venerdì 15 agosto 2008

www.maurea.it

 

 

Alessandro 14:15 | 0 comments |

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venerdì 8 agosto 2008

ARCIGAY: CHIUSA LA CONFERENZA MONDIALE SULL'AIDS, ASSENTE IL GOVERNO ITALIANO

HIV E GAY: LA PANDEMIA OCCULTA. L'OMOFOBIA IMPEDISCE INTERVENTI EFFICACI 
IN AFRICA MIGLIAIA DI OMOSESSUALI LASCIATI MORIRE, INTERVENGA ANCHE L'ITALIA

Si e' chiusa oggi a Citta' del Messico la XVII Conferenza Mondiale sull'AIDS che ha per titolo "Azione globale, ora!" Nel 1998 solo poche decine di migliaia di persone nei paesi in via di sviluppo ricevevano la terapia farmacologica - oggi sono tre milioni, quasi un terzo degli oltre nove milioni di persone sieropositive dei paesi in via di sviluppo. Da tutti, istituzioni internazionali, politici, governi, e' stato riconosciuto pubblicamente il ruolo delle associazioni per ottenere questo risulato. Senza l'azione politica e sociale di migliaia di attivisti in tutto il mondo non sarebbe mai stato possibile garantire l'accesso ai farmaci a cosi' tante persone.
I governi presenti (tra cui mancava l'Italia) e le istituzioni internazionali hanno inoltre chiesto alle associazioni di continuare a fare pressione e fare lobby con le case farmaceutiche, i governi e le stesse istituzioni nazionali perche' senza questo pungolo sara' impossibile raggiungere l'obiettivo della copertura sanitaria universale per tutte le persone sieropositive.
"Evidentemente insistere fino all sfinimento serve, commenta Sandro Mattioli, responsabile salute di Arcigay il Cassero, Bologna, questo e' il senso del motto "Azione globale, ora!", serve che da subito tutti gli attori della lotta all'AIDS, governi, case farmaceutiche, ricercatori, industria, finanze e associazionismo lavorino insieme e nella stessa direzione, ognuno facendo il proprio lavoro, e quello delle associazioni e di spingere tutti gli altri a fare la cosa giusta". Tutti gli interventi scientifici hanno inoltre sottolineato come la tubercolosi rappresenti una nuova emergenza anche nei paesi sviluppati, inclusa l'Italia, dove i reparti di malattie infettive sono sempre piu' pieni di malati di TBC. Tutti gli interventi hanno infine evidenziato come lo stigma e la discriminazione rappresentano una delle barriere maggiori alla prevenzione e all'accesso alle cure. Omosessuali, trans, prostitute/i, chi si inietta droga, sono spesso criminalizzati, in molti paesi perseguiti per legge, mancano le campagne di prevenzione dirette a questi gruppi che hanno la piu' alta incidenza di nuove infezioni.
"Una fetta importante della pandemia dell'AIDS, riporta Riccardo Gottardi, Segretario nazionale Arcigay, e' completamente negata dall'omofobia. Gay e bisessuali in Africa hanno un'incidenza del virus fino a 20 volte piu' alta della popolazione in generale. Eppure, come ci hanno raccontato gli attivisti omosessuali Africani, in molti paesi la loro stessa esistenza viene negata e se vengono identificati vengono messi in galera, vengono lasciati morire senza assistenza e senza cure, spesso anche da molte delle associazioni locali di lotta all'AIDS che sono vittime dello stesso stigma della societa' in generale."
"Chiediamo al Ministro degli Esteri Franco Frattini, continua Gottardi, di seguire l'esempio del suo omologo francese e di avviare un programma per la lotta all'omofobia in ambito sociosanitario in Africa e sostenere il lavoro di AfricaGay (ww.africagay.org) il progetto finanziato dal Governo francese".
"Anche in Italia pero', aggiungono Mattioli e Gottardi, c'e' una preoccupante crescita dei nuovi contagi tra la popolazione omosessuale, soprattutto quella piu' giovane. Dobbiamo tutti darci da fare, noi associazioni ma soprattutto il governo e le industrie farmaceutiche per intervenire immediatamente e scongiurare l'esplodere dell'emergenza."
Alessandro 20:30 | 0 comments |

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mercoledì 6 agosto 2008

Comunicato Stampa ARCIGAY

6 agosto 2008

Il silenzio degli innocenti

Arcigay: il brutale assassinio di Samantha, transessuale brasiliana, è purtroppo solo l'episodio più sanguinoso di una serie continua di violenze ai danni delle persone lgbt e delle fasce più indifese della popolazione

Il brutale massacro della trentenne transessuale brasiliana Samantha, reso pubblico oggi dalla polizia di Milano, ci lascia scioccati e ci muove sentimenti di rabbia per la cieca violenza con cui è stata colpita a morte una vittima indifesa e sola.

La transessuale, all'anagrafe Gustavo Ranger Brandau, era in Italia da tre anni e si prostituiva per poter pagare le cure del padre malato a Bahia, in Brasile. La notte del 29 luglio è stata abbordata da due giovanissimi di 17 e 19 anni, che la hanno ferita con un coltello, rapita sulla loro auto, stuprata ed infine uccisa a calci e pugni. I due ragazzi, rei confessi, hanno agito la mostruosa violenza per rubare 60 euro, tutto il denaro in possesso di Samantha. La sua amica Paola, scampata alla violenza, la ricorda come la persona più esile e indifesa del gruppo di transessuali che si prostituisce in quella zona di Milano.

Vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alle amiche di Samantha e ricordare come questo orribile episodio metta in luce le condizioni di centinaia di persone transessuali, costrette alla prostituzione per poter sopravvivere perchè in Italia pochissimi datori di lavoro assumono persone transessuali. Questo le costringe ad esercitare la prostituzione e le rende schiave della criminalità organizzata e del racket.

Anche questo efferato delitto compiuto da due giovani, di cui uno minorenne, si inserisce nel clima di odio verso il diverso che sta dilagando in Italia negli ultimi mesi e che alimenta episodi di violenza che hanno come vittime le persone più marginalizzate, discriminate e deboli, in particolare le persone transessuali che vivono quotidianamente nelle strade delle nostre città. Sono decine gli episodi di bullismo, insulti e pestaggi operati ai danni delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali accaduti negli ultimi tempi.

E' necessario che tutte le istituzioni smettano di fare proclami a favore della sicurezza, senza poi intervenire con reali politiche di sostegno e di inserimento nel mondo lavorativo rivolte alle persone discriminate e alle fasce più deboli della popolazione.

Per chi vuole approfondire:

http://www.arcigay.it/dossier-omofobia-italia-2006-2008

Aurelio Mancuso - Presidente nazionale Arcigay

Alessandro 20:15 | 0 comments |

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martedì 5 agosto 2008

ARCIGAY: FINI, BENE L'INCONTRO CON GLI SPORTIVI GAY,
ORA VA RICONOSCIUTA LA NOSTRA PIENA CITTADINANZA

Il movimento lgbt italiano opera da quasi quarant'anni e solo il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e due Presidenti della Camera hanno voluto incontrarci

Il gesto del Presidente della Camera di voler ricevere oggi gli atleti medagliati che hanno partecipato agli EuroGayGames di Barcellona, è positivo e rende merito a Gianfranco Fini, che così interpreta correttamente il suo importante ruolo istituzionale.
Come leader di partito, più volte Fini è scivolato in commenti gravemente omofobi: speriamo, quindi, che da oggi abbia cambiato opinione, adoperandosi concretamente affinché il Parlamento discuta al più presto una legge contro l'omofobia e un provvedimento che riconosca i diritti e i doveri delle coppie omosessuali.

 

I gay e le lesbiche italiane sono sportivi, medici, avvocate, poliziotti, insegnanti, operaie, vigilesse, e così via. Sarà una splendida giornata quando le più alte cariche dello Stato, ad iniziare dal Presidente della Repubblica, riterranno opportuno ascoltare le associazioni nazionali lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender), per conoscere quali sono i problemi quotidiani che una fetta rilevante della popolazione italiana deve tutti i giorni affrontare, senza alcuna tutela da parte dello Stato.

Aurelio Mancuso
Presidente nazionale Arcigay
Alessandro 20:07 | 0 comments |

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lunedì 4 agosto 2008

Fini riceverà gli omosessuali "olimpici"

"Scandalo? Non importa. Giusto combattere con lo sport per i vostri diritti"

 www.corriere.it

 

Maria Teresa Meli

 

ROMA- Domani il Presidente della Camere incontrerà una delegazione di sportivi italiani che hanno partecipato agli Eurogames 2008 a Barcellona. Scritta così non è una notizia. È uno dei tanti appuntamenti di routine di chi guida Montecitorio.

Ma se colui che siede su quella poltrona si chiama Gianfranco Fini la cosa cambia, visto che gli Eurogames sono le Olimpiadi dei gay e che il Presidente della Camera era il leader di un partito che spesso e volentieri si è lasciato andare ad atteggiamenti omofobi. Basti pensare che una decina di anni fa Fini, allora numero uno di Alleanza Nazionale, disse pubblicamente: "Lo so, ora l'intellighenzia mi farà a fettine, ma io la penso così: un maestro elementare dichiaratamente omosessuale non può fare il maestro".

Gli anni sono passati e nel frattempo, a quanto pare, il Presidente della Camera ha fatto la sua piccola "svolta", anche in questo campo. Prima, con la dichiarazione del 2006, in cui affermava che i diritti per le unioni di fatto dovevano valere per tutti, ossia anche per gli omosessuali (benché con qualche timidezza Fini non pronunciò quella parola). Ora un nuovo passo avanti. Dovuto alla deputata del Pd Paola Concia, gay dichiarata, nonché vincitrice di una medaglia d'oro nel tennis agli Eurogames 2008, che si sono tenuti a fine luglio a Barcellona.

La parlamentare del Partito democratico, che era capo della delegazione di trecento sportivi che hanno partecipato ai giochi, l'altro ieri ha telefonato a Fini per proporgli un incontro. Per la verità era convinta di ricevere un bel "no" da parte del Presidente della Camera. Così però non è stato. Anzi: "Certo che voglio incontrarvi, anche perché mi convince questo modo di combattere per i diritti dei gay, mi sembra la maniera giusta per affrontare le cose e fare la vostra battaglia".

Nessun problema, allora, a ricevere nel suo studio a Montecitorio i cinquanta gay italiani che hanno vinto una medaglia agli Eurogames.

Nessun timore di critiche e rilievi: "E' vero, potrebbe esserci anche chi fa polemica rispetto a questo mio gesto, chi si scandalizza, ma a me non importa proprio nulla. Al contrario penso che questo incontro sia utile e perciò lo voglio fare senza che nessuno mi possa condizionare". Magari qualcuno dentro Alleanza Nazionale storcerà il naso, e qualche altro si esibirà in battute di dubbio gusto, ma Fini non sembra crearsi dei problemi al riguardo. Con grande stupore di Paola Concia. Alla deputata del Pd, abituata ai frizzi anche dei colleghi di casa sua, non è parso vero che l'ex leader di Alleanza Nazionale accettasse subito la sua proposta.

Alessandro 21:31 | 0 comments |