Notizie LGBT dall'Italia e dal mondo

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giovedì 31 gennaio 2008

Apc-* GB: AL BANDO ESPRESSIONE 'MAMMA E PAPA'', INCORAGGIA L'OMOFOBIA
A scuola gli insegnanti dovranno usare il termine 'genitori'

Roma, 30 gen. (Apcom) - A breve in Inghilterra gli insegnanti non dovranno più parlare ai propri alunni usando, in caso di necessità e specialmente nelle lettere e nelle email indirizzate a casa, le parole 'papà e mamma', ma il termine 'genitori'. La distinzione, che a un profano può sembrare questione di lana caprina, sembra rivestire una fondamentale importanza per i britannici che ritengono che l'espressione tradizionale 'mamma e papà' possa essere considerata 'anti-gay'. L'idea è quella che nelle primary school, e cioè fin dalle elementari, i bambini 'familiarizzino' con la prospettiva di coppie formate da esponenti dello stesso sesso, per combattere i pregiudizi omofobici. E gli insegnati, da parte loro, dovranno evitare che i bambini abbiano una 'idea convenzionale' della famiglia.

L'indirizzo, suggerito al governo britannico dal gruppo per i diritti gay Stonewall, verrà formalmente lanciato oggi dal ministro per la scuola e l'infanzia Ed Balls, spiega il quotidiano Daily Mail, secondo il quale anche i bambini vengono "arruolati nella lotta contro l'omofobia". Di fatto, l'obiettivo dichiarato è che i bambini, già dai 4 anni di età, abbiano chiaro che non tutti i compagni devono avere necessariamente una mamma e un papà. E le novità non finiscono qui: quando si discuterà di matrimonio nelle scuole medie gli insegnanti dovranno parlare ai bambini delle unioni civili e dei diritti sulle adozioni gay. E poi, 'tolleranza zero' nei confronti di chi offenderà un compagno chiamandolo 'gay': il piccolo colpevole sarà trattato alla stessa stregua di un razzista. Tra le espressioni ormai proverbiali messe la bando la famosa frase di incoraggiamento 'comportati da uomo', ma anche quella 'siete un branco di donnicciole'. Infine, 'sollevare' la parola gay dal connotato che le è diventato proprio, quello di omosessuale, visto che significa anche 'felice, gaio, brillante': via libera, dunque, a frasi come "you're such a gay boy", sei un ragazzo così gaio.

E, in questa rivoluzione, anche l'Italia fa la sua parte: le lezioni di inglese per teenager potranno, infatti, essere focalizzate sulle emozioni provate dal soldato italiano gay Carlo nel film 'Il mandolino del capitano Corelli'. Il ministro Balls si è detto "orgoglioso che il governo e il dipartimento siano stati 'saldi' su questa strada. Il nostro punto di vista è che ogni scuola debba mettere in pratica azioni chiare contro ogni forma di bullismo, incluso quello a sfondo omofobico".

Apa 301526 gen 08

Alessandro 14:32 | 0 comments |

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lunedì 21 gennaio 2008

Nota Stampa - ARCIGAY: DA BAGNASCO PROGRAMMA RABBIOSO ED ARROGANTE DA CLERICAL PARTY

ARCIGAY: DA BAGNASCO PROGRAMMA RABBIOSO ED ARROGANTE DA CLERICAL PARTY

La chiesa perde drasticamente la fiducia degli italiani ed è minoranza

La chiesa non perde tempo. Dopo l'assemblea di Piazza San Pietro del Clerical Party, mascherata da raduno pro solidarietà al Papa, Bagnasco oggi ha ribadito le solite posizioni della gerarchia: no a leggi sulle unioni civili, no alla tutela per le persone lgbt contro le discriminazioni, ri-messa in discussione della legge sull'aborto, no al divorzio breve e via delirando.
Si è trattato di un manifesto politico da Clerical Party livido di odio nei confronti della libertà delle persone, della modernità, della vita concreta di milioni di cittadine e di cittadini italiani. Bagnasco sa molto bene cosa sta scritto all'interno del rapporto Eurispes:  in un anno la fiducia e la simpatia degli italiani rispetto alla chiesa è crollata di ben l'11 punti passando dal 60,7 al 49,7%. Deve esser stato tremendo per lui rendersi conto che quello che noi andiamo dicendo da tempo è vero: la chiesa-partito imposta da Ruini e soci ha fatto perdere di credibilità all'intera istituzione, soprattutto fra le giovani generazioni
D'altronde le piazze saranno pur riempite dagli eserciti delle associazioni ecclesiali ma le chiese sono comunque vuote. Questo perchè da tempo è iniziata la fuga da una religione che non è più in grado di interpretare il messaggio cristiano ma è percepita solo come un esercizio del potere .
Non è una novità che Bagnasco attacchi frontalmente la dignità delle persone lgbt usando parole d'odio, indegne, razziste e antiscientifiche. Ha solamente rotto la tregua che durava dal Roma Pride 2007. Evidentemente si sente perso e ha paura perché sa che più gli omosessuali saranno visibili e felici e più la chiesa avrà difficoltà a nascondere la cruda verità: una moltitudine di vescovi, preti, laici e cattolici nascosti e invidiosi di non poter vivere alla luce del sole il loro orientamento sessuale.
Noi continueremo la nostra battaglia per dar voce all'Italia popolare, onesta, libera, civile e democratica. Un'Italia che non sopporta più queste mummie avvizzite dalla paura di perdere il potere. Potere che in parte continuano a mantenere solo grazie al fatto che la società italiana, attraverso le tasse, paga un tributo di quasi 4 miliardi d'euro l'anno.
L'appuntamento per noi è il 15 marzo, con LiberaItalia, che darà voce al popolo italiano sovrano.

Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay
Alessandro 19:51 | 0 comments |

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giovedì 17 gennaio 2008

Francia, più figli da coppie di fatto che da sposate

Parigi, 15 gen. - (Adnkronos) - Nel 2007 in Francia vi sono stati per la prima volta più figli nati fuori dal matrimonio, che nell'ambito di una famiglia con genitori sposati. Il dato è stato diffuso oggi dall'ufficio statistico del governo Insee e mostra anche un Paese, assieme all'Irlanda, con uno dei più alti tassi di fecondità d'Europa, oltre due figli per donna. Malgrado nel 2007 vi siano state 816.500 nascite, con un leggero calo rispetto al record di 830 mila del 2006, il livello si mantiene molto più alto che negli ultimi 25 anni. La maggior parte dei bambini nati nel 2007, ovvero il 50,5%, è nato fuori dal matrimonio, contro il 48,45 del 2006. Solo dieci anni fa erano meno del 40% e nel 1970 erano il 6%. E' dal 1972 che i diritti dei figli "naturali" e 'legittimi" sono stati parificati, mentre nel 2005 queste due definizioni sono state bandite dal codice civile. Alla base di questo radicale mutamento della famiglia francese, dove nove donne su dieci lavorano, vi è anche l'istituto dei Pacs, ovvero dei "patti di solidarietà civile", in vigore dal novembre 1999. Le coppie francesi, eterosessuali od omosessuali, che hanno fatto questa scelta sono ormai 350mila. Nei primi tre trimestri del 2007 vi sono stati 73.000 Pacs, quasi quanto i 77.362 di tuttto il 2006. Il livello di crescita nel 2007 si conferma a un ritmo del 25%, come quello del 2006. I matrimoni sono invece in calo: 266.500 nel 2007 contro i 274.084 del 2006. L'età media del matrimonio continua a salire: 31,3 per gli uomini e 29,3 per le donne. La crescita è di due mesi in più del 2006, ma conferma un trend che ha portato ad un aumento di un anno dell'età degli sposi negli ultimi cinque anni, mantenendo inalterata la differenza fra i due sessi. Sale leggermente anche l'età media delle partorienti: 29,8 nel 2007 contro 29,7 del 2006. Nell'insieme in Francia vi sono 63 milioni e 753mila persone, con un saldo positivo di 361mila abitanti. I decessi sono rimasti stabili -526.500- e la speranza di vita è cresciuta a 77,5 annni per gli uomini e 84,4 anni per le donne.
Alessandro 14:44 | 0 comments |

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martedì 15 gennaio 2008

A SAN FRANCISCO
UN BATTERIO MORTALE SI DIFFONDE TRA I GAY

(AGI) - Roma - Una nuova forma, potenzialmente mortale, di stafilococco aureo resistente alla meticillina, si sta diffondendo a San Francisco, e ad essere colpita e' soprattutto la comunita' omosessuale. E' quanto risulta da uno studio, pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine basato su un'analisi delle cartelle cliniche di pazienti dimessi dagli ospedali di San Francisco e Boston. Il batterio si trasmette soprattutto attraverso il contatto cutaneo e, secondo i ricercatori, tra i gay di San Francisco la prevalenza e' superiore di tredici volte al normale. In particolare, nel distretto di Castro, la Mecca della comunita' gay statunitense, sarebbe stata contagiata una persona su 588. Il ceppo, resistente a numerosi tipi di antibiotico, causa la formazione di grosse bolle sulla pelle e, nei casi piu' gravi, puo' portare a infezioni mortali del sangue e a pneumonia necrotizzante. "Queste infezioni multiresistenti colpiscono soprattutto i maschi omosessuali nelle parti del corpo che vengono a contatto durante l'attivita' sessuale - ha spiegato il dottor Binh Diep, dell'Ospedale Centrale di San Francisco - ma, dal momento che il batterio puo' diffondersi attraverso il contatto occasionale, siamo anche molto preoccupati dal rischio di una diffusione del ceppo alla popolazione generale". Diep sottolinea anche che il miglior modo per impedire la trasmissione e' lavarsi accuratamente con acqua e sapone specialmente dopo il rapporto sessuale. (AGI)
Alessandro 17:44 | 0 comments |
COMUNICATO STAMPA

Roma,15  gennaio  2008

 

OMOFOBIA. ARCIGAY: DAL CENTRO SINISTRA CI ATTENDIAMO DI PIU'

 

Il voto positivo della Commissione Giustizia della Camera sullo stolking e sulle norme antidiscriminatorie si prefigura come un primo atto politico importante. Fa ben sperare inoltre la nomina del relatore Pino Pisicchio, avvenuta congiuntamente con alla votazione, per il passaggio della legge all'aula.

 

Ringraziamo l'impegno di quanti in questi mesi hanno condotto una battaglia in commissione  affinché si arrivasse a questo risultato. Soprattutto i nostri parlamentari lgbt, il gruppo socialista-rnp, i gruppi della sinistra arcobaleno, Idv e del Pd.

Ci attendiamo però molto di più da questa maggioranza affinché rapidamente si approvino norme necessarie a contrastare il clima d'odio, di violenza e di discriminazione nei confronti delle donne e delle persone lgbt. Ci auguriamo che Pisicchio possa lavorare serenamente affinché il provvedimento sia discusso e votato dalla Camera e successivamente dal Senato.

 

 

Aurelio Mancuso

presidente nazionale Arcigay

 

Ufficio stampa Arcigay

Alessandro 17:30 | 0 comments |
COMUNICATO STAMPA

Roma,12 gennaio  2008

MANCUSO (ARCIGAY): STA NASCENDO IL PARTITO DI DIO. LA LAICITA' DI QUESTO PAESE E' MORTA

La prima giornata del consiglio nazionale di Arcigay si è aperta con la dura relazione del Presidente nazionale Aurelio Mancuso. "Ci hanno preso in giro" è in sintesi il messaggio che Mancuso ha mandato all'indirizzo dei leader del centrosinistra. "Delle tante promesse che ci hanno fatto in campagna elettorale, non manterranno nulla". Vuole essere chiaro Mancuso per sgombrare il campo dai dubbi per quanto riguarda la manifestazione del 15 marzo dal titolo "LiberaItalia" : "Stiamo lavorando perché questa grande manifestazione sia promossa da un vasto arco di associazioni e gruppi appartenenti a diversi movimenti, un appuntamento del risveglio laico italiano che impedisca la nascita del partito di Dio".

" Quindi è chiaro che non vogliamo fondare alcun partito dei gay, ma le nostre energie saranno spese per strutturare in modo diffuso e visibile la lobby sociale omosessuale italiana. Se ad esempio a Milano  – sorride sempre il presidente di Arcigay – vogliamo appoggiare una lista laica per rompere le scatole al centro destra perché no. C'è una forte crisi di fiducia rispetto a questa classe politica da parte dell'opinione e allo stesso tempo c'è una disperata domanda di nuova politica. Solo l'associazionismo sociale ed indipendente è riconosciuto dai cittadini come soggetto di tenuta della convivenza civile. Arcigay ha avuto una crescita esponenziale dei suoi comitati. Alla fine del 2008 saranno 50 le sedi sparse per tutta l'Italia e sempre più giovani volontari si rivolgono e partecipano alla nostra vita associativa.

Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay

Ufficio stampa Arcigay

Alessandro 17:12 | 0 comments |
COMUNICATO STAMPA

Bologna, 11 gennaio  2008

 

ARCIGAY: DAL 13 GENNAIO NUOVA STAGIONE POLITICA

 

Il sit-in in piazza Pio XII indetto da Arcigay previsto per domenica 13 gennaio alle ore 14 davanti a Città del Vaticano sarà un momento per tutto il popolo lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, trangender) da dedicare alla memoria di Alfredo Ormando.

Ormando, cittadino nisseno, gay e cattolico, viveva in modo travagliato il suo rapporto fra fede e religione e mal sopportava i pronunciamenti ufficiali della chiesa in tema di diritti civili. Cosi il 13 gennaio del 1998 decise di darsi fuoco in Piazza San Pietro per rendere pubblico questo suo dolore. Questa sarà la prima di una lunga serie di manifestazione che Arcigay ha deciso di indire nel 2008 per aprire una nuova fase politica in relazione con tutta la società civile italiana.

Per il presidente nazionale di Arcigay Aurelio Mancuso: "Ci lasciamo alle spalle una stagione politica per noi ormai chiusa. Stanchi delle continue "prese in giro" da parte del mondo politico intendiamo dar voce a quanti in Italia non rinunciano a vivere in uno stato laico".

Il 12 e 13 gennaio è fissato a Roma il consiglio nazionale di Arcigay che discuterà e definirà i termini di una grande e popolare manifestazione nazionale. "Il 15 marzo – prosegue Mancuso - "LiberaItalia" (questo il titolo della manifestazione) sarà un evento convocato sull'intero pacchetto laicità e riforme civili: difesa della legge 194, norme contro la violenza alle donne e contro le discriminazioni per le persone lgbt, radicale modifica della legge 40, approvazione di una legge sul testamento biologico, difesa e promozione della ricerca scientifica, approvazione del divorzio breve, uguaglianza di diritti e doveri per le persone e per le famiglie lgbt, cancellazione del meccanismo truffaldino di suddivisione dell'otto per mille e revoca di tutti i privilegi fiscali indebitamente concessi alla chiesa cattolica".

 

Secondo Carlo Guarino, che per Arcigay ricopre l'incarico di responsabile nazionale della giornata per il dialogo religione e omosessualità: "Il 13 gennaio è importante occasione di dialogo con tutte le confessioni religiose. Proprio per questo motivo Arcigay ha organizzato alle ore 16, dopo il sit-in in Piazza Pio XII, presso la fondazione Olivetti, un convegno al quale parteciperanno intellettuali o rappresentanti delle diverse religioni. E' nostra intenzione confrontarci con chi vuole combattere la discriminazione e il pregiudizio. La religione infatti è componente fondamentale della vita di molte persone lgbt che, quando rispettata e riconosciuta, contribuisce a migliorare la qualità della vita stessa".

 

Programma del convegno:

ore 16.00 | CONVEGNO | Fondazione Olivetti

via Zanardelli 34 (piazza Navona), Roma

 

"Liberaci dal Male: Quis custodiet custodes?"

 

coordina: Stefano Campagna , Tg1

introduce: Carlo Guarino : responsabile nazionale Arcigay 13 gennaio

 

intervengono:

Alessandro Meluzzi , psichiatra

Chiara Lalli, filosofa

Khalid Chaouki , direttore di Minareti.it e membro Consulta per l´Islam italiano

Luca Ghiretti , componente consiglio nazionale FGEI Federazione Giovanile Evangelica Italiana

Davide Varì, Liberazione

Haim Cipriani , rabbino Lev Chadash

Renato Sabbadini , Ilga

Francesca Grossi , ArciLesbica

 

conclude: Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay

 

 

Aurelio Mancuso

presidente nazionale Arcigay

 

Carlo Guarino

responsabile nazionale 13 gennaio – giornata mondiale per il dialogo religioni e omosessualità

 

Ufficio stampa Arcigay

Alessandro 17:12 | 0 comments |

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giovedì 10 gennaio 2008

 
COMUNICATO STAMPA 

Bologna,10 gennaio  2008

 

 

ARCIGAY: GLI ENTI LOCALI RISPONDONO AL POPOLO SOVRANO NON AD UN SOVRANO DI UNO STATO STRANIERO

Manca ancora un appello rivolto all'associazione dei pollivendoli di Quartoggiaro (con tutto il rispetto dovuto al quartiere milanese). Fatto questo Ratzinger lo ha davvero chiesto a tutti di "non assecondare di attacchi 'insistenti e minacciosi' contro l'istituzione della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna". Ci risulta però molto strano questo ennesimo monito che il Papa ha tuonato questa mattina di fronte ai rappresentanti delle istituzioni di Roma e Lazio. Veltroni aveva già obbedito ai precetti di Ratzingher quando in Campidoglio si discuteva di   diritti delle famiglie conviventi. L'assenza strategica del sindaco di Roma in quella data ha di fatto affossato ogni ipotesi di pronunciamento favorevole del Consiglio Comunale nei confronti delle famiglie conviventi.

Ma tornando a Ratzinger questa sua fobia rispetto a presunti insistenti attacchi alla famiglia fondata sul matrimonio etero non è davvero comprensibile. Forse il papa è attanagliato da un profondo senso di colpa per il fatto che la gerarchia cattolica, che dovrebbe essere celibe ed astinente (non sempre come si sa), contribuisca seppur in minima parte a non diffondere adeguatamente l'istituzione matrimoniale.

I richiami disperati ed indiretti  ai progetti d'amore delle coppie omosessuali (dal milione del Roma Pride 2007 non hanno più avuto il coraggio di pronunciare la parola gay) svelano quanto sia povera di valori cristiani una gerarchia che, quotidianamente, chiede a tutto il mondo di emarginare e discriminare le persone lgbt.

Vorremmo ricordare infine a Sua Santità che per quanto riguarda gli amministratori locali essi hanno il dovere di rispondere ai problemi concreti dei cittadini che li hanno democraticamente eletti, inclusi pertanto i milioni di cittadini lgbt, e non di prendere ordini da un anacronistico sovrano assoluto di uno stato straniero.

 

Aurelio Mancuso

presidente nazionale Arcigay

Alessandro 17:51 | 0 comments |

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mercoledì 9 gennaio 2008

Omossessualità e "terapia riparativa". Lo psicologo non deroga mai ai principi del Codice Deontologico

Liberazione 9 gennaio 2008

L'Ordine degli Psicologi condanna Cantelmi

Omosessualità una variante naturale della sessualità

l'editoriale

di Aurelio Mancuso

La presa di posizione dell'Ordine Nazionale degli Psicologi, che con chiarezza dichiara che uno psicologo non può prestarsi ad alcuna "terapia riparativa" dell'orientamento sessuale di una persona, segna finalmente un punto a favore del buon senso e del ripristino delle regole deontologiche e scientifiche. Ce n'era un gran bisogno in un paese dove l'aggressione fanatica del cattolicesimo integralista si fa sentire con sempre più grande virulenza, accreditando convinzioni religiose come pratiche terapeutiche.

Il richiamo del presidente dell'Ordine, Giuseppe Luigi Palma al Codice Deontologico che non può essere derogato in base a principi e convinzioni personali dello psicologico, pone ora questioni di tipo politico e sociale di grande importanza. Per esempio com'è possibile che circolino indisturbate sui mass media opinioni di psicologi e psichiatri che sostengono la possibile guarigione dall'omosessualità senza che alcun organismo di controllo, anche d'altri ordini professionali, intervenga? Perché solamente dopo il bel reportage di Davide Varzì su Liberazione è stato possibile scoperchiare una realtà fatta di gruppi e confraternite che tentano di indurre le persone a percepire la propria sessualità come sbagliata, portatrice di conflitti, sofferenze, deviazioni? Da qualche anno denunciamo come associazioni lgbt la diffusione di una campagna di propaganda portata avanti da diversi medici e psicologi come con la fede, la disciplina, la volontà sia possibile redimere i fratelli e le sorelle omosessuali e lesbiche. La letteratura scientifica sul tema è vasta e ben argomentata anche in Italia, dove psichiatri come Paolo Rigliano e Vittorio Lingiardi o psicologi come Margherita Graglia e Luca Pietrantoni da tempo pubblicano testi tradotti anche in varie lingue, guidano corsi di formazione e d'informazione in tutto il paese.

Ora, con più forza, vogliamo sapere. Chiediamo a chi sa, a chi ha coperto, a chi ha subito, di parlare, di denunciare attività che sono illecite, che vanno contro le direttive degli ordini professionali, perché come afferma giustamente Palma: " i principi del Codice sono intimamente e inestricabilmente connessi con la cultura, il sapere e il saper fare dello psicologo. "Lo psicologo è consapevole della responsabilità sociale derivante dal fatto che, nell'esercizio professionale, può intervenire significativamente nella vita degli altri…." e quindi "nell'esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all'autodeterminazione ed all'autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall'imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio/economico, sesso d'appartenenza, orientamento sessuale, disabilità".

Non ci interessano scontri frontali, feroci polemiche, il nostro primo compito è quello di tutelare la dignità e l'integrità psico fisica delle persone lgbt, per questo siamo alla ricerca di risposte concrete. Alcune mancano ancora. Per esempio cosa attende l'Ordine dei Medici a pronunciarsi così come ha fatto quello degli Psicologi? Tanti di questi fanatici mediconi che si aggirano indisturbati nelle riparate e silenziose stanze delle associazioni cattoliche, parrocchie, studi professionali privati (chissà se anche in quelli pubblici?) sono psichiatri, medici generici, immunologi, e così via. Non c'è nulla da dire? Come mai questo silenzio? E il ministro alla Salute non ha nulla da eccepire?

Oggi registriamo questo primo evidente successo del nostro paziente lavoro culturale e sociale, cui Davide con il suo reportage ha dato una decisiva mano. Il professor Cantelmi, su questo giornale e anche in successive dichiarazioni pubbliche ha invitato tutti noi ad un confronto pacato, a conoscere meglio e senza pregiudizi il suo lavoro. In una nota mi ha persino personalmente invitato a visitare il suo studio e a rendermi conto di persona delle attività che svolge il suo staff. Io pongo una domanda definitiva sono disposti Cantelmi, i suoi collaboratori, tutti gli altri psicologi e psichiatri cattolici sparsi in Italia che operano facendo riferimento alle teorie del fanatico americano Nicolosi, a dire con chiarezza che l'omosessualità è una variante naturale della sessualità e, che quindi, non deve essere curata?

Tutto il resto sono disgustosi giri di parole, che non ci interessano!

Presidente nazionale Arcigay

Aurelio Mancuso
 
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COMUNICATO STAMPA ARCIGAY 

Bologna,8 gennaio2008

 

ARCIGAY: BENE L'ORDINE DEGLI PSICOLOGI. L'ORDINE DEI MEDICI FACCIA ALTRETTANTO

 

E' con grande soddisfazione che apprendiamo da un comunicato dell'ordine nazionale degli psicologi una chiara presa di posizione del presidente Giuseppe Luigi Palma. La nota fa riferimento alle polemiche suscitate dal reportage a firma di Davide Varì pubblicato su Liberazione sulla pratica dell'uso di tecniche cosiddette riparative dell'omosessualità da parte di psicologi e psichiatri cattolici. Nel comunicato si afferma che "nell'esercizio della professione lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all'autodeterminazione ed alla autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; nel rispetto di opinioni o credenze, astendosi dall'imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazione in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità". "E' evidente quindi – continua il comunicato degli psicologi - che lo psicologo non può prestarsi ad alcuna 'terapia riparativa' dell'orientamento sessuale di una persona".

Ringraziamo il presidente nazionale dell'ordine degli psicologi Palma per la sua presa di posizione che ci attendiamo venga finalmente rispettata da tutti gli psicologi italiani. Attendiamo ora che a questo intervento segua una analoga presa di posizione da parte dell'ordine dei medici, cui fanno riferimento gli psichiatri, nelle cui fila fanno parte molti dei fanatici integralisti cattolici che continuano sui mass media italiani a sostenere l'assurda tesi della guarigione dall'omosessualità.

 

 

Aurelio Mancuso

presidente nazionale Arcigay

 
 
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ORDINE NAZIONALE PSICOLOGI: "NO ALLE TERAPIE RIPARATIVE, SONO CONTRO IL CODICE DEONTOLOGICO"
Grillini. Ora intervanga l'Ordine dei Medici, anche gli psichiatri le offrono
martedì 08 gennaio 2008 , di Franco Grillini

Gaynews

In una lettera che uscirà su "Liberazione" domani, il Presidente nazionale dell'ordine degli psicologi prende nettamente posizione contro le cosìdette terapie riparative, quelle che, inutilmente, cercano di convertire gli omosessuali in eterosessuali. Accogliamo con soddisfazione il primo pronunciamento in assoluto sulla questione dell'Ordine degli psicologi.

Le parole del Presidente Giuseppe Luigi Palma, che si richiama al codice deontologico, sono inequivocabili: "Lo psicologo non deroga mai ai principi del Codice Deontologico nessuna ragione né di natura culturale né di natura religiosa, di classe o economica può spingere uno psicologo a comportamenti o ad interventi professionali non conformi a tali principi. [...] Lo psicologo è consapevole della responsabilità sociale derivante dal fatto che, nell'esercizio professionale, può intervenire significativamente nella vita degli altri…. " e quindi "nell'esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all'autodeterminazione ed all'autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall'imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio/economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità."

Per questo, conclude Palma: "E' evidente quindi che lo psicologo non può prestarsi ad alcuna "terapia riparativa" dell'orientamento sessuale di una persona".

Il tema era salito alla ribalta delle cronache due anni fa grazie ad un'inchiesta di Stefano Bolognini pubblicata dal mensile gay "Pride" alla quale era seguita una mia interrogazione al Ministro Storace, che non ha mai avuto risposta.

Il tema, è stato riproposto nel dicembre scorso dal giornalista di "Liberazione" Davide Varì che per ben sei mesi ha frequentato (50 euro a seduta) un equipe di psicologi e uno psichiatra cattolico Tonino Cantelmi, dimostrando inequivocabilmente che, in aperta violazione dell'ordine deontologico, alcuni psicologi sottopongono i propri pazienti a terapie riparative.

L'Ordine degli psicologi ha oggi giustamente condannato una pratica che cerca di curare ciò che malattia non è: un comportamento decisamente scorretto dal punto di vista scientifico.

Su questo terreno ho presentato oggi un'interrogazione al Ministro della Salute Turco perché il Governo intervenga immediatamente e perché anche l'Ordine dei medici, in relazione agli psichiatri che sottopongono i propri pazienti alla conversione, prenda una netta posizione.

Chiediamo altresì ad entrambi gli ordini di svolgere accurate indagini interne per stabilire quali e quanti psicologi e psichiatri, numerosi nomi sono stati fatti nelle due inchieste, non abbiano un comportamento deontologicamente corretto.

Compito della psicologia e della psichiatria è di intervenire per garantirne benessere e serenità a persone in difficoltà, non certo di trasformare più o meno legittime opinioni religiose, in sofferenza e pseudoscienza e gli psicologi e gli psichiatri dovrebbero aiutare gli omosessuali ad accettare serenamente la propria identità.


Franco Grillini
Psicologo e Deputato socialista.


Approfondimenti:

L'inchiesta di Stefano Bolognini:

http://www.stefanobolognini.it/cultura/psicologia/curagay.html

L'Inchiesta di Davide Varì:

http://www.gaynews.it/view.php?ID=76427

Interrogazione a Storace di Franco Grillini:

http://www.grillini.it/show.php?2125
 
 
Alessandro 15:40 | 0 comments |

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martedì 8 gennaio 2008

 
COMUNICATO STAMPA 

Bologna,8 gennaio2008

 

ARCIGAY: BENE L'ORDINE DEGLI PSICOLOGI. L'ORDINE DEI MEDICI FACCIA ALTRETTANTO

 

E' con grande soddisfazione che apprendiamo da un comunicato dell'ordine nazionale degli psicologi una chiara presa di posizione del presidente Giuseppe Luigi Palma. La nota fa riferimento alle polemiche suscitate dal reportage a firma di Davide Varì pubblicato su Liberazione sulla pratica dell'uso di tecniche cosiddette riparative dell'omosessualità da parte di psicologi e psichiatri cattolici. Nel comunicato si afferma che "nell'esercizio della professione lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all'autodeterminazione ed alla autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; nel rispetto di opinioni o credenze, astendosi dall'imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazione in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità". "E' evidente quindi – continua il comunicato degli psicologi - che lo psicologo non può prestarsi ad alcuna 'terapia riparativa' dell'orientamento sessuale di una persona".

Ringraziamo il presidente nazionale dell'ordine degli psicologi Palma per la sua presa di posizione che ci attendiamo venga finalmente rispettata da tutti gli psicologi italiani. Attendiamo ora che a questo intervento segua una analoga presa di posizione da parte dell'ordine dei medici, cui fanno riferimento gli psichiatri, nelle cui fila fanno parte molti dei fanatici integralisti cattolici che continuano sui mass media italiani a sostenere l'assurda tesi della guarigione dall'omosessualità.

 

 

Aurelio Mancuso

presidente nazionale Arcigay

Alessandro 16:42 | 0 comments |

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lunedì 7 gennaio 2008

 

ARCIGAY: CIO' CHE DISTRUGGE LA SOCIETA' E' L'ESTREMISMO RELIGIOSO

 

Sabato 13 gennaio sit-in davanti al Vaticano per il 10°  anniversario della morte di

Alfredo Ormando

 

 

Devastato da una tormentata emarginazione il 13 gennaio del 1998, a 39 anni, lo scrittore nisseno Alfredo Ormando si bruciava vivo in piazza San Pietro a Roma.

Alfredo Ormando era un cattolico credente che non riusciva più a sopportare le discriminazioni personali e collettive perpetrate dalla chiesa cattolica. Di questa drammatica vicenda il Vaticano non parlò mai. L'atteggiamento dimostrato è tipico di un organizzazione che, in netta contraddizione con il messaggio che dovrebbe portare nel mondo, non prova alcun sentimento di pentimento.

Come ogni anno Arcigay organizza alle ore 13 nel giorno del martirio di Alfredo un sit-in per ricordare tutte le vittime lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) morte a causa dell'emarginazione e dalle discriminazione prodotte dal fanatismo ed integralismo religioso. Nei paesi islamici gli omosessuali sono uccisi o incarcerati e per la quasi totalità delle religioni essere gay, lesbica o trans, è frutto o delle forze del male o di patologie da curare. In questo filone si inseriscono le continue prese di posizione della gerarchia cattolica. In particolare Ratzinger, nell'ultima settimana, ha insistito sul fatto che esiste chi (i gay e le loro associazioni) mina alle fondamenta la convivenza civile e la pace distruggendo il modello naturale della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna.

Le devastazioni, le distruzioni e le guerre prodotte dall'estremismo di provenienza religioso sono sotto gli occhi di tutti e proseguono purtroppo, in varie forme, da molti secoli. L'attuale Papa si è posto a capo di una crociata mondiale contro le libertà, il pluralismo, la laicità e l'autodeterminazione delle persone, in particolare delle donne.

Non è un caso che da qualche tempo, alla battaglia contro i diritti delle persone lgbt, si sia aggiunta quella contro l'interruzione volontaria di gravidanza che addirittura viene associata alla moratoria sulla pena di morte.

La chiesa cattolica vuole tornare ai temi del Papa Re e ai fasti del passato quando dominava sulla vita, la sessualità e le scelte personali di milioni di sudditi. Ma anche in Italia questo progetto non avrà vita facile perché la democrazia e la laicità sono valori non intaccabili, nemmeno da chi sogna l'improbabile ritorno del triregno. Su questo punto però il movimento lgbt, insieme ad altri movimenti ed associazioni, saprà dimostrare che il tempo non è passato invano.

 

Aurelio Mancuso

presidente nazionale Arcigay

Alessandro 15:21 | 0 comments |