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mercoledì 29 ottobre 2008
29 ottobre 2008
ArciLesbica e Arcigay: Condanniamo le violenze di Piazza Navona
Ripudiamo ogni attacco violento nei confronti di chi esprime in piazza democraticamente la propria opinione e chiediamo alle istituzioni di condannare fermamente le persone che si sono rese colpevoli di questi gesti criminosi e di sciogliere quei gruppi che utilizzano questi metodi fascisti ed anti-democratici. Gruppi come questi da tempo si macchiano di violenze anche nei confronti delle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e noi da anni chiediamo ai governi lo scioglimento.
Ribadiamo la nostra solidarietà al movimento studentesco che sta esprimendo il proprio dissenso alla Riforma Gelmini e la nostra adesione alla Manifestazione nazionale di Roma di domani. giorno di Sciopero generale della Scuola in tutta Italia indetto dai Sindacati.
Saremo sempre al fianco di coloro che vogliono manifestare per delle riforme che coinvolgano i diretti interessati, le parti sociali, gli studenti, gli insegnanti, i genitori, senza colpi di spugna decisi dall'alto, per una scuola aperta, partecipata, libera, inclusiva verso tutte le diversità.
Francesca Polo, Presidente nazionale ArciLesbica
Aurelio Mancuso, Presidente Nazionale Arcigay
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martedì 28 ottobre 2008
24 ottobre 2008
Arcigay: Solidarietà agli studenti
Una scuola senza risorse produce disuguaglianza sociale
Tutti i governi dell'occidente, conservatori e democratici, non osano mettere in discussione il principio universale del "nothing about us without us!". Non si fanno politiche senza coinvolgere i diretti interessati, le parti sociali, gli studenti, gli insegnanti, i genitori.
Non si promuove il cambiamento senza la partecipazione. E la giovane moltidudine che si è riversata nelle piazze di tutta Italia è il simbolo più evidente di una generazione che non accetterà una sola decisione in più presa sulla propria pelle.
I tagli che il governo ha deciso sul sistema scolastico devono essere fermati perchè sotto intendono una privatizzazione e una dismissione del sistema pubblico che nessuno vuole. Dismettere un modello scolastico di valorizzazione delle competenze e delle differenze, proponendo invece un "maestro unico" alle elementari, o "l'esame culturale di integrazione" per i giovani migranti, creano i fondamenti per un sistema scolastico delle disuguaglianze.
Si apre così la strada a un modello di società "all'americana" in cui avrà accesso alla scuola chi se lo può permettere e soprattutto in cui un istituto paritario potrà in futuro stabilire i criteri di merito e di accesso: in base al colore, al credo religioso, alle abilità, alle condizioni sociali.
Da questi presupposti sono nati in Olanda agli istituti di promozione del fondamentalismo islamico, in America gli istituti teo-con che insegnano il creazionismo o che negano l'accesso a studentesse e studenti omosessuali, disabili, di diverso credo o convinzione.
Per questo Arcigay condivide la battaglia che migliaia di cittadini conducono oggi per una scuola aperta, partecipata, libera, inclusiva verso tutte le diversità.
Crediamo che la scuola offra un punto di osservazione privilegiato per valutare lo stato di salute dei diritti nella società in cui viviamo; e noi lesbiche, gay, bisessuali, transgender abbiamo sperimentato sulla nostra pelle come la scuola di oggi sia una grande palestra di educazione alla cittadinanza, ma anche un laboratorio dove si riproduce quotidianamente l'arte della prevaricazione e della violenza. Da anni Arcigay incoraggia esperienze positive di attività formative curriculari ed extra curriculari con istituti e insegnanti. Serve rinforzare queste esperienze positive e non procedere a tagli indiscriminati di risorse umane ed economiche alla scuola.
Cercheremo, laddove possibile, di partecipare alle manifestazioni con una nostra delegazione.
Aurelio Mancuso - Presidente Nazionale Arcigay
Fabio Saccà - Responsabile Rete ArcigayGiovani
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venerdì 10 ottobre 2008
Comunicato Stampa ARCIGAY
10 ottobre 2008
Arcigay: DiDoRe proposta inconsistente
Pochi e labili diritti e affermazioni pericolose e anti-costituzionali
Insomma una legge sulla pietosa dipartita del caro estinto e sulla sfortuna economica. Nessun sostanziale diritto e dovere alle parti: manca l'obbligo di assistenza morale e materiale, manca il regime patrimoniale degli acquisti fatti in comune, manca la reversibilità della pensione, manca ogni norma sull'eredità.
Riteniamo grave che l'articolo uno della bozza contenga una indicazione inutile, ideologica e formulata al solo scopo di compiacere le gerarchie vaticane e che vorrebbe obbligare tutti i cittadini italiani a contrarre il matrimonio per essere chiamati famiglia.
Questa proposta di legge è inconsistente e condita da alcune gravi affermazioni.
Comprendiamo che in questo Parlamento, così come si configurano i rapporti di forza, non sia possibile dare una vera risposta alla dignità delle persone e delle coppie LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transgender), al loro diritto di veder riconosciuti parità di diritti e di doveri.
Ci auguriamo che il Parlamento modifichi sostanzialmente questa proposta di legge, soprattutto in ordine al fatto che l'accesso a diritti e doveri sia una possibilità per le coppie conviventi e non un obbligo dal sapore illiberale.
Se si intende fornire una prima e limitata risposta al fenomeno sociale delle coppie nate fuori dal matrimonio, vanno chiariti meglio gli ambiti di azione e l'estensione a diritti e doveri sostanziali necessari a rispondere concretamente alle esigenze quotidiane di milioni di persone, depurando le affermazioni di principio ideologiche.
Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay
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domenica 5 ottobre 2008
Data: 02/10/2008
«E' con grande soddisfazione che il comitato provinciale Arcigay di Rimini accoglie la notizia delle modifiche apportate al regolamento cimiteriale». I cosiddetti pacs post-mortem incassano la prima manifestazione pubblica di gradimento. Si tratta di quell'emendamento cimiteriale che consentirà anche ai non sposati di essere sepolti insieme o perlomeno vicini acquistando il loculo adiacente. Una facoltà concessa prima solo alle coppie legalmente sposate. «Quando due persone decidono liberamente di vivere insieme, condividendo l'intimità di una casa, e che da vive esprimono la volontà di continuare a stare vicine anche dopo morte, meritano tutto il rispetto sia umano che istituzionale» scrive l'Arcigay provinciale di Rimini "Alan Turing". «Forse qualcuno pensa che, quando finalmente una coppia che ha vissuto nel "peccato" viene separata dalla mano di Dio, allora gli uomini e le istituzioni possono finalmente raddrizzare ciò che è nato storto. Questo pensiero, fortunatamente smentito dalla maggioranza del Consiglio comunale, oltre che essere disumano è anche contrario al rispetto della libertà di scelta delle persone. L'opposizione morale a questa delibera è particolarmente odiosa perché rifiuta perfino un riconoscimento a persone che ormai sono morte, che chiedono solo di riposare per sempre». L'Arcigay polemizza col consigliere Eraldo Giudici «Quando protesta contro la debolezza dei cattolici incapaci di difendere i valori della famiglia ha in mente l'esempio del Cardinale di Birmingham John Henry Newman, morto nel 1890, che chiese di essere seppellito vicino al suo confratello, convivente per molti anni e amico del cuore, il reverendo Ambrose St John. Il Vaticano ha recentemente deciso il disseppellimento del Cardinale e la sua separazione dalla persona che aveva deciso di avere vicina per l'eternità. Poco importa che fossero amici o amanti, casti o impuri, importa che quella è stata la loro volontà e separarli è sacrilego oltre che inumano».
ARCIGAY: RATZINGER FAVORISCE LA DIFFUSIONE DELL’AIDS
Aurelio Mancuso presidente nazionale Arcigay