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venerdì 17 aprile 2009

Comunicato stampa Arcigay - Sull’incivile caso di Brescia interrogazione a Maroni - 17.04.09

http://www.arcigay.it/su-incivile-caso-brescia-interrogazione-maroni

Comunicato Stampa ARCIGAY

17 aprile 2009

Sull'incivile caso di Brescia interrogazione a Maroni

Concia (PD): "Solo il pregiudizio può portare a questo tipo di dubbio"

Mancuso (Arcigay): "È una questione di civiltà e di rispetto della convivenza comune"

"Ho presentato un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, su quanto è successo a Brescia e mi aspetto che la risposta sia immediata" ha dichiarato Anna Paola Concia, parlamentare del Partito Democratico, a proposito del rifiuto da parte del Comune di iscrivere due ragazzi gay nelle liste delle famiglie anagraficamente composte.

"Brescia ha tutti i poteri per dare alle coppie di conviventi, etero ed omosessuali, il certificato di famiglia anagrafica e solo nel momento in cui hanno dichiarato di essere gay è stato rifiutato loro un diritto fondamentale: è una cosa gravissima!"

"Esiste una legge in Italia, il decreto 223 del '89, che è molto chiara in materia e - ha proseguito la deputata PD - non si vede perché il vicesindaco di Brescia si debba appellare al Viminale per avere delucidazioni in merito. Glielo spieghiamo noi cos'è per legge una famiglia anagrafica: 'un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune', questo dice la legge e non è di difficile interpretazione".

"Solo il pregiudizio nei confronti degli omosessuali e l'intolleranza possono portare a questo tipo di dubbio. Siamo invece convinti che la politica oggi debba dare un segnale di controtendenza, perché siamo tutti cittadini con gli stessi diritti civili e politici" ha concluso Concia.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente nazionale Arcigay, Aurelio Mancuso: "È la prima volta che in Italia un'amministrazione comunale entra nel merito di quale orientamento siano i componenti delle famiglie anagraficamente composte ponendo il rifiuto del certificato di famiglia".

"Attendiamo la risposta di Maroni, ma intanto non ci fermiamo e, su questa vicenda, daremo battaglia in tutte le sedi consentite, perché è una questione di civiltà e di rispetto della convivenza comune. E se la sfida che ci viene lanciata è quella di voler dimostrare che due persone omosessuali non possono esser considerate nucleo familiare iscritto allo stesso Stato di Famiglia, siamo certi di poterla raccogliere e vincere".

http://www.arcigay.it/discriminazione-al-comune-brescia-intervenga-governo

Alessandro 17:39

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