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sabato 21 febbraio 2009
Comunicato Stampa
AGEDO, ARCI, ARCIGAY, ARCILESBICA, FAMIGLIE ARCOBALENO
21 febbraio 2009
LA FESTA DELL'AMORE E DEI DIRITTI A SANREMO
Successo della manifestazione Se M'Innamoro nella città del festival.
I partecipanti non possono accedere a portare i nostri colori davanti all'Ariston. La Polizia fa da intermediaria con Bonolis
Centinaia di persone hanno sfilato oggi per le strade di Sanremo in occasione della manifestazione nazionale SE M'INNAMORO, proposta dalle associazioni Agedo, Arci, Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno.
Con musiche, baci, balli e slogan abbiamo voluto portare in una città di frontiera in occasione di un evento simbolo della cultura e dello spettacolo italiano, il nostro messaggio: la dignità delle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) e la richiesta di un riconoscimento pubblico degli amori omosessuali.
Abbiamo ribadito che essere omosessuali significa essere felici e che I genitori non hanno alcune responsabilità riguardo l'orientamento sessuale dei propri figli. L'unica vera malattia italiana è il pregiudizio che crea nel nostro paese omofobia e maschilismo.
In segno di protesta contro la direzione artistica della rassegna che non ha voluto incontrare le associazioni promotrici in questi giorni, al termine del corteo un drappello di partecipanti si è spostato verso il Teatro Ariston, ma non hanno potuto portare le loro bandiere Arcobaleno e i loro messaggi di lotta al pregiudizio di fronte all'entrata, bloccati dalle forze dell'ordine.
Con una forza assai curiosa per la democrazia italiana, abbiamo potuto recapitare a Paolo Bonolis attraverso le forze di polizia, l'appello GUARIAMO L'ITALIA DAL PREGIUDIZIO, rivolto a personaggi della cultura e dello spettacolo:
http://www.arcigay.it/appello-guariamo-italia-da-pregiudizio
Ci chiediamo come mai sia stato svolto dalla polizia un ruolo di intermediazione tra noi e la direzione artistica della rassegna, quasi che le forze dell'ordine siano soggetto in causa nel confronto Forse Bonolis ha paura degli omosessuali e dei loro genitori?
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Agedo – Associazione Genitori di Omosessuali
Arci nazionale
Arcigay, Associazione Lesbica e Gay Italiana
ArciLesbica – Associazione nazionale
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lunedì 2 febbraio 2009
Comunicato Stampa ARCIGAY
30 gennaio 2009
Arcigay: Gli Italiani vogliono riconoscere le unioni gay
La politica dia una risposta alla società
Esce il rapporto Euripes 2009: quasi il 60% degli Italiani si dichiarano favorevoli al riconoscimento di tutti gli amori. Solo una legge che tuteli i diritti LGBT potrà cambiare la cultura del nostro Paese
"Gli Italiani sono già pronti per essere al pari col resto d'Europa" – dichiara Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay - "la nostra vergogna è quella di avere una classe politica che è incapace di tradurre questa carenza legislativa e di riconoscere pubblicamente e giuridicamente milioni di unioni lesbiche e gay. Nonostante la campagna d'odio delle gerarchie vaticane, la società italiana continua a sostenerci fortemente e si dimostra più libera da pregiudizi di chi la rappresenta, grazie anche alla nostra azione quotidiana di relazione con la cittadinanza nei territori."
"L'Italia rischia di essere l'unico tra i 27 paesi dell'Unione Europea a lasciare nell'indeterminatezza e nel silenzio i nostri amori perché i governi sia di destra che di sinistra che si sono succeduti sono stati capaci soltanto di inventare sigle sempre più fantasiose, senza creare diritti concreti."
In tutte le nazione dove sono state varate leggi a favore dei diritti civili, è stato dimostrato un cambiamento culturale che ha reso più accogliente e dignitosa la vita delle persone LGBT. Una legge in Italia significherebbe ribaltare quella tendenza evidenziata dal Rapporto Eurispes che segnala che sono in calo le persone che accetterebbero col tempo l'omosessualità del proprio figlio (dal 59,9% al 53,5%), mentre sono in aumento i genitori che dicono di non essere capaci di accettare o di non volerne sentire più parlare (dal 17,7% al 26,4%).
"Milioni di giovani LGBT vogliono vivere in un paese civile che possa affermare con dignità il diritto ad un'esistenza piena di affetti. Siamo stanchi di ricevere e-mail di ragazzi e ragazze che sono costretti ad emigrare all'estero per poter vivere felici. La politica deve smettere di essere sorda a questi appelli."
"La nostra prossima risposta pubblica – conclude Manuso – sarà il Crossing Kisses del 14 febbraio – www.arcigay.it/crossingkisses, quando in molte città italiane coppie gay, lesbiche ed etero andranno in strada, agli incroci più trafficati e dimostreranno pubblicamente il loro amore con un bacio, chiedendo così quei diritti che ancora mancano.