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martedì 24 giugno 2008

Presentata questa mattina la manifestazione nazionale dell'orgoglio lgBT che si svolgerà a Bologna il 28 giugno

 
COMUNICATO STAMPA

Bologna, 24 giugno 2008

 

 Molte le novità: Margherita Hack madrina della manifestazione, inno, adesioni trasversali.

Mancuso e Polo: 'In occasione del Pride lanciamo una campagna tesa a far uscire dalla clandestinità migliaia di coppie gay e lesbiche. Il 18 ed il 19 ottobre partiranno in 53 province italiane i registri delle coppie lgt'

 

Si è svolta questa mattina la conferenza stampa di presentazione della manifestazione dell'orgoglio lesbico, gay bisessuale e trans che si svolgerà il 28 giugno all'ombra delle torri bolognesi.

Molte le novità annunciate a partire da una madrina d'eccezione simbolo di laicità e libertà intellettuale: l'astrofisica internazionalmente riconosciuta Margherita Hack. Un inno, concesso con gioia dalla vedova dell'autore Totò Savio (autore di testi fortunatissimi come 'maledetta primavera): 'Tango diverso'. Brano che per chi non lo ricordasse faceva da sottofondo musicale ad un provocatorio tango tra Renato Pozzetto (nei panni dell'integerrimo operaio comunista) e Massimo Ranieri (nei panni del giovane gay), interpreti di 'La patata bollente'. Film del '79 di Steno che parla con ironia ed intelligenza del tema dell'omosessualità e della pruderie di una certa sinistra rispetto alla questione. Ricordiamo che proprio negli anni settanta il Partito Comunista espulse Pier Paolo Pasolini perché omosessuale.

 

Per il Comitato Pride è intervenuto il presidente Flavio Romani che ha fornito tutti i dettagli tecnici della manifestazione (vedi scheda dettagliata in allegato) riscandendo le parole chiave della manifestazione: 'Parità, dignità, laicità. Non è presente la parola sobrietà, invocata da mille pulpiti come condizione essenziale per una manifestazione degna di attenzione. Non ci faremo trascinare nella polemica di chi vuole perlomeno tergiversare, noi parliamo di diritti e l'unica risposta che riceviamo sono richieste di garanzie sul nostro vestiario. Se una parola può essere aggiunta allo slogan questa parola a nostro avviso deve essere libertà. Ognuno deve sentirsi libero di venire al pride come meglio crede. Di certo non sta a noi emettere censure. sta all'intelligenza privata valorizzare la propria partecipazione rispetto alle rivendicazioni del Pride'.

 

Esprime grande soddisfazione Romani per la pioggia di adesioni trasversali riscosse dal Bologna Pride: Anpi nazionale, Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Amnesty International, CGIL e ARCI Nazionale; e l'adesione nazionale dei seguenti partiti:  Rifondazione Comunista, Federazione dei Verdi, Partito dei Comunisti Italiani, Partito Socialista, Italia dei Valori e Partito Radicale e del PD della Provincia di Bologna.

 

I rappresentanti delle maggiori associazioni nazionali, Aurelio Mancuso e Francesca Polo in quest'occasione lanciano una nuova iniziativa tesa a far uscire dalla clandestinità migliaia di coppie non riconosciute e tutelate. Francesca Polo, Presidente Nazionale Arcilesbica, annuncia  infatti l'istituzione del registro delle coppie lesbiche gay e transessuali. Un registro autogestito e promosso dalle associazioni nazionali quali Arcigay, Arcilesbica, Mit, Famiglie Arcobaleno, Agedo, che celebrerà e registrerà le coppie omosessuali che vorranno riconoscersi come tali.

 

Scandisce Polo: 'Quello che ancora lo Stato italiano si ostina a non riconoscere giuridicamente, le unioni civili tra coppie dello stesso, noi lo istituiamo in maniera autonoma con uno strumento ben preciso. Il 18 e il 19 ottobre in 53 città italiane, e in altre sedi che verranno rese note nei prossimi mesi, prenderanno il via le celebrazioni e registrazioni delle unioni. Vogliamo riaprire il dibattito nella società e in Parlamento sul riconoscimento delle coppie dello stesso sesso e farlo attraverso una forte e strutturata azione di visibilità il cui risultato vogliamo esibire anche presso la Corte di Giustizia europea".

 

Anche Aurelio Mancuso, Presidente nazionale Arcigay sottolinea l'anomalia tutta italiana in materia di diritti lgbt. Mancuso interpella direttamente i quattro ministri Carfagna, Maroni, Gelmini e Sacconi: 'Vorrei ricordare loro che attraverso i loro dicasteri debbono occuparsi di omofobia, lotta all'aids, sicurezza e prevenzione per le persone lesbiche gay e trans. La Commissione europea, tramite l'ufficio del vice presidente Jacques Barrot ha chiesto l'acquisizione del dossier che contiene tutte le denunce gli omicidi, violenze e aggressioni subite dalle persone lgbt' (dossier reso noto da Arcigay il 17 maggio 2008).

Alessandro 21:55

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