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domenica 23 dicembre 2007
Nota Stampa
ARCIGAY: DOPO INCHIESTA LIBERAZIONE
CHIEDIAMO L'INTERVENTO DELL'ORDINE DEGLI PSICOLOGI E DEL MINISTRO DELLA SALUTE
Sul quotidiano Liberazione è stato pubblicato oggi un lungo reportage a firma di Davide Varì che racconta la sua esperienza di "infiltrato" nel percorso riparativo proposto dai gruppi ultra cattolici italiani. Il giornalista fingendosi omosessuale ha raccontato ad un giovane prete, Don Giacomo, di aver avuto alcuni rapporti omosessuali nell'età adolescenziale e dopo il matrimonio.
E' da qui che parte la trafila del bravo Varì. Ne esce un quadro allarmante con figure di primo piano coinvolte nell'applicazione di pseudo terapie di guarigione dall'omosessualità che derivano dalle teorie imbevute di pregiudizi e luoghi comuni di un sedicente terapeuta cattolico americano Joseph Nicolosi. Terorie ampiamente contestate dalla comunità scientifica internazionale. Il giornalista è stato ascoltato da vari psicologi dell'équipe di Tonino Cantelmi, presidente e fondatore dell'Associazione italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici e docente di psicologia all'Università Gregoriana, e poi si è sottoposto per sei mesi a sedute di guarigione.
Il fatto è gravissimo perché ricordiamo a tutti che il 17 maggio 1990, dopo secoli di persecuzione, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l'omosessualità una variante naturale della sessualità. Negli anni immediatamente successivi gli Ordini internazionali degli Psicologi e degli Psichiatri, che da decenni premevano per l'abolizione dell'omosessualità come malattia mentale, hanno recepito la decisione dell'Oms, così come tutti gli stati democratici, le istituzioni europee e dell'occidente.
Inoltre dal racconto si evince che in questi studi di psicologi cattolici reazionari sono presenti molti adolescenti minorenni, portati dai propri genitori, il che significa che queste persone sono in qualche modo forzate a "curarsi" da una patologia inesistente.
Chiediamo l'immediato intervento dell'Ordine nazionale degli Psicologi e del ministro alla Salute Livia Turco, affinché queste pericolose pratiche di condizionamento sulle persone cessino immediatamente. Vogliamo inoltre sapere se Cantelmi, i suoi collaboratori, i corsi di terapie individuali e collettivi, siano in qualsiasi modo riconosciuti e/o sostenuti finanziariamente dalla sanità pubblica o attraverso fondi derivanti dall'8 per mille.
Denunciamo infine come in tutto il paese, come più volte evidenziato da nostre comunicazioni e di altre associazioni lgbt, imperversino gruppi di psicologi o sanitari cattolici, che nelle parrocchie e in altri ambiti ecclesiastici propagandino la cura dell'omosessualità, senza che alcuna autorità preposta sia per ora intervenuta a contrastare teorie altamente lesive della dignità delle persone omosessuali.