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mercoledì 19 dicembre 2007

COMUNICATO STAMPA ARCIGAY - LOREDANA - TRANSFOBIA OMOFOBIA

Le accuse ad Arcigay recentemente pubblicate da Repubblica.it sulla vicenda e la morte di Loredana, la giovane transgender siciliana, sono assolutamente infondate. Primo perchè la dottoressa Linda Lumia, direttrice del centro dove era ospitata Loredana, ha immediatamente smentito le dichiarazioni negando di aver mai detto alcunchè di ostile nei confronti di Arcigay, ma soprattutto perchè tentano incredibilmente di spostare sull'Associazione il piano delle responsbilità che attiene alle Istituzioni. Si è voluta strumentalizzare una storia tragica, complessa e allo stesso tempo attaccare Arcigay.

Ci aspettiamo piuttosto da parte di Repubblica una seria riflessione sulle vergognose polemiche contro la Legge sulla violenza omofobica e transfobica.
 
Non si è letta neppure una riga di indignazione verso una classe politica che ritiene normale contrastare un provvedimento di civiltà che punisce la violenza. Il clima di odio e i numerosi atti di violenza nei confronti delle persone transessuali, gay e lesbiche, rendono ancora di più necessaria e urgente una legge che tuteli dalle discriminazioni e che punisca la violenza, per portare l'Italia al pari degli altri Paesi europei.

Alessandro Tosarelli
Presidente Arcigay Rimini
Consigliere nazionale Arcigay
 
 

Comunicato stampa Arcigay
http://www.arcigay.it/show.php?2918
 
 

Segue testo agenzia Apcom.


MAW9736 4 cro gn00,rg00 656 ITA0736;
Apc-*TRANSGENDER MINORE SI SUICIDA IN COMUNITA' NELL'AGRIGENTINO
Arcigay:"Non esistono strutture idonee,l'abbiamo aiutata"

Di Gianpiero Casagni
Palermo, 18 dic. (Apcom) - Un minorenne di 16 anni, originario della provincia di Catania, si è suicidato nei giorni scorsi all'interno della comunità 'Alice' di Palma di Montechiaro (Agrigento) dove si trovava su disposizione del Tribunale dei minorenni etneo. Viveva a Giarre, si chiamava Paolo, ma si sentiva donna e si faceva chiamare Loredana. Aveva fatto una scelta identitaria molto forte, era un transgender. Si sentiva e si comportava, cioè, come una donna ma vista la minore età non aveva fatto alcun intervento chirurgico per trasformare il proprio corpo.
Da tre mesi era nella comunità alloggio di Marina di Palma. La settimana scorsa, di notte, una operatrice ha aperto la porta della sua stanza e l'ha trovata impiccata alla finestra. Loredana ha lasciato un biglietto in cui spiegava i motivi del gesto.
La Procura di Agrigento, che nell'immediatezza del fatto ha avviato una indagine, dopo 24 ore ha riconsegnato il corpo ai familiari senza disporre l'autopsia.
"Loredana - dice ad Apcom Paolo Patanè - presidente regionale di Arcigay-Sicilia e responsabile nazionale giuridico dell'associazione - la conoscevo personalmente. Dopo uno scontro con il padre aveva subito una denuncia e gli era stata inflitta la pena alternativa del trattenimento presso una comunità".
Loredana aveva percosso il padre fratturandogli delle ossa. Pare, inoltre che lei avesse anche presentato una denuncia nei confronti del padre per presunti atti di libidine ma la stessa è stata poi ritirata da Loredana.
"Quando noi siamo intervenuti con i servizi sociali aveva 15 anni ma alle spalle aveva solitudine, denigrazione e non era accettata dalla scuola. Noi ci siamo interessati del caso da subito - spiega Patanè - anche se spettava ai servizi sociali a cui era stata affidata dal tribunale. Con molta correttezza e umanità i servizi sociali di Giarre trovandosi in difficoltà a trovare un centro ci hanno contattato: non volevano mandarla in una comunità qualsiasi. Noi abbiamo cercato in tutto il territorio nazionale una comunità idonea, abbiamo contattato anche i valdesi. Tante comunità, però, non l'hanno voluta. Alla fine si era trovata questa comunità di Palma di Montechiaro che era, comunque, di minori".
"Quando è morta - ricorda - io ho pianto perché ho avvertito un senso di impotenza. La verità vera è che in Italia non esiste una struttura adeguata a questo tipo di persone. Mandarli dai tossicodipendenti è improprio. E' una materia molto delicata e complessa".
"Noi come Arcigay - riprende - abbiamo fatto tutto quello che potevamo per supportare umanamente i servizi sociali ma quello che emerge non è una colpa dei servizi sociali o dei singoli operatori. La dottoressa Linda Lumia che gestisce il centro e gli altri sono stati molto corretti e sensibili: nessuno lo chiamava Paolo ma Loredana".
"Noi - continua - avevamo scelto di rispettare la sua morte e segnalare attraverso Vladimir Luxuria l'inadeguatezza del sistema riservandoci di pubblicare una lettera per rendere omaggio a questa persona stritolata da una vita troppo complessa. Vivere da trans e con una identità diversa è difficile. Loredana - conclude Patanè smentendo "anche a nome della dottoressa Lumia" che siano state rivolte accuse di inerzia ad Arcigay - era una persona di grande sensibilità. Siamo arrivati tardi tutti".
Questa sera alle 22 si terrà una conferenza stampa "per evitare che ci siano delle interpretazioni sbagliate" presso la comunità Alice con presidente Arcigay-Sicilia e la dottoressa Lumia e la responsabile dei servizi sociali di Giarre che hanno seguito la vicenda dall'inizio.
Alessandro 17:47

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