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lunedì 1 ottobre 2007
ARCIGAY: MATTEO COLPEVOLE L’ACCETTAZIONE DELL’OMOFOBIA
La Procura di Torino ha archiviato il caso di Matteo, lo studente di 16 anni che il 3 aprile scorso si gettò dal quarto piano di casa sua. Secondo quanto si apprende i giudizi non hanno ravvisato reati connessi all'istigazione al suicidio. Nessun colpevole. Può darsi che per l'attuale legislatura alcun insegnante e nessuno studente siano penalmente perseguibile, ma è chiaro che il suicidio è maturato a causa delle continue prese in giro, per il fatto che Matteo fosse troppo bravo a scuola, gentile, educato, ritenuto gay e paragonato ad un personaggio dei reality.
D'altronde la madre, che ha coraggiosamente denunciato cosa era avvenuto, è rimasta sola con il suo dolore, le istituzioni cittadine e il ministero dell'Istituzione l'hanno snobbata, non un gesto di solidarietà, nessuna solidarietà e nessun conforto.
Ciò che colpisce è proprio l'indifferenza e la lontananza di un sistema scolastico che si è subito ritenuto non colpevole, non coinvolto, dove in primo luogo gli insegnanti sembravano non capacitarsi dell'accaduto.
Si tratta di una pagina dolorosa, che genera rabbia e sconforto. Dopo la tragedia di Matteo, sono emersi nuovi casi di bullismo ed omofobia, ma il Ministro Fioroni sembra non accorgersi della gravità della situazione, Così facendo le istituzioni, le varie componenti della scuola, nei fatti accettano e si rendono complici dell'odio verso il diverso, dei bullismo e dell'omofobia. A differenza di tanti paesi europei l'Italia appare impreparata ed indifferente: alcuna seria politica di contrasto è stata per ora messa in campo, mentre migliaia di ragazzi e ragazze soffrono terrorizzati in silenzio. Ma noi non dimenticheremo mai Matteo, e continueremo a batterci affinché in questo paese sia finalmente approvata una legge contro le discriminazioni, perché siano finalmente rese operative misure concrete nella scuola a difesa dei ragazzi esposti al bullismo.
D'altronde la madre, che ha coraggiosamente denunciato cosa era avvenuto, è rimasta sola con il suo dolore, le istituzioni cittadine e il ministero dell'Istituzione l'hanno snobbata, non un gesto di solidarietà, nessuna solidarietà e nessun conforto.
Ciò che colpisce è proprio l'indifferenza e la lontananza di un sistema scolastico che si è subito ritenuto non colpevole, non coinvolto, dove in primo luogo gli insegnanti sembravano non capacitarsi dell'accaduto.
Si tratta di una pagina dolorosa, che genera rabbia e sconforto. Dopo la tragedia di Matteo, sono emersi nuovi casi di bullismo ed omofobia, ma il Ministro Fioroni sembra non accorgersi della gravità della situazione, Così facendo le istituzioni, le varie componenti della scuola, nei fatti accettano e si rendono complici dell'odio verso il diverso, dei bullismo e dell'omofobia. A differenza di tanti paesi europei l'Italia appare impreparata ed indifferente: alcuna seria politica di contrasto è stata per ora messa in campo, mentre migliaia di ragazzi e ragazze soffrono terrorizzati in silenzio. Ma noi non dimenticheremo mai Matteo, e continueremo a batterci affinché in questo paese sia finalmente approvata una legge contro le discriminazioni, perché siano finalmente rese operative misure concrete nella scuola a difesa dei ragazzi esposti al bullismo.
Aurelio Mancuso Presidente nazionale Arcigay
Alessandro 17:07