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lunedì 17 settembre 2007
SUL BULLISMO OMOFOBICO FIORONI E' RETICENTE
Il Ministro dell'Istruzione ha disatteso tutte le domande dell'interrogazione parlamentare dell'on. Grillini. Mancuso e Bucaioni: non lasciamo soli gli studenti lgbt.
A febbraio di quest'anno l'onorevole Franco Grillini, deputato di SD e presidente onorario di Arcigay, aveva presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell'Istruzione sul fenomeno del bullismo omofobo nella scuola italiana. Nell'interrogazione Grillini ricordava i numerosi episodi di violenza e discriminazione, che nel frattempo sono considerevolmente aumentati, e chiedeva quali iniziative il ministro intendesse assumere.
La risposta del Ministro Giuseppe Fioroni, giunta solamente a fine agosto, potrebbe risultare appena sufficiente per una generica interrogazione sul fenomeno del bullismo.
Il Ministro sembra aver completamente dimenticato che l'interrogazione s'incentrava invece sul bullismo omofobico, una forma di bullismo che se si vuole veramente sconfiggere, va prima analizzata e poi combattuta con azioni specifiche e soprattutto con l'aiuto di chi conosce il fenomeno e lo fronteggia da oltre vent'anni.
Notiamo con piacere che negli intendimenti del ministero la parola "rispetto" sembra assumere un valore importante, ben venga. Manca però un presupposto fondamentale nella strada che il Ministro traccia verso il reciproco rispetto: la conoscenza. I ragazzi delle nostre scuole devono imparare, prima di tutto, a conoscersi ed a scoprirsi nelle loro diversità.
Una conoscenza sana e non viziata è il presupposto necessario, altrimenti il rispetto che ci sarà per il compagno di banco musulmano, per la compagna di classe lesbica o per il compagno di scuola cinese, continuerà ad avere il sapore dell'indifferenza.
Il Ministro ha inoltre disatteso tutti gli interrogativi che il testo dell'on. Grillini aveva posto, come l'inserimento specifico del bullismo omofobico nelle campagne di prevenzione della violenza nelle scuole, lo sviluppo di una ricerca specifica sul bullismo omofobico, il coinvolgimento delle associazioni lgbt nell'implementazione delle azioni ministeriali contro il bullismo.
Si parla del comitato nazionale scuola e legalità e di un piano operativo che dovrebbe interagire con associazioni ed enti che si occupano di lotta all'illegalità, ma Arcigay non ha ancora ricevuto nessun invito. Anzi, nonostante i numerosi casi di bullismo omofobico che nell'ultimo periodo hanno segnato la scuola italiana, Arcigay è ancora in attesa del primo incontro con il Ministro, richiesto ormai otto mesi fa.
Chiediamo ancora una volta al Ministro di concederci quell'incontro, di valutare assieme un piano contro il bullismo a sfondo omofobico, di mettere in campo da subito una serie di azioni che permettano ai nostri giovani di conoscersi e non avere più paura gli uni degli altri. Anche quest'anno scolastico, migliaia di studenti gay e lesbiche si siederanno ai banchi delle scuole italiane, chiediamo al Ministro di non lasciarli soli a combattere.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay
Stefano Bucaioni
responsabile scuola Arcigay
A febbraio di quest'anno l'onorevole Franco Grillini, deputato di SD e presidente onorario di Arcigay, aveva presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell'Istruzione sul fenomeno del bullismo omofobo nella scuola italiana. Nell'interrogazione Grillini ricordava i numerosi episodi di violenza e discriminazione, che nel frattempo sono considerevolmente aumentati, e chiedeva quali iniziative il ministro intendesse assumere.
La risposta del Ministro Giuseppe Fioroni, giunta solamente a fine agosto, potrebbe risultare appena sufficiente per una generica interrogazione sul fenomeno del bullismo.
Il Ministro sembra aver completamente dimenticato che l'interrogazione s'incentrava invece sul bullismo omofobico, una forma di bullismo che se si vuole veramente sconfiggere, va prima analizzata e poi combattuta con azioni specifiche e soprattutto con l'aiuto di chi conosce il fenomeno e lo fronteggia da oltre vent'anni.
Notiamo con piacere che negli intendimenti del ministero la parola "rispetto" sembra assumere un valore importante, ben venga. Manca però un presupposto fondamentale nella strada che il Ministro traccia verso il reciproco rispetto: la conoscenza. I ragazzi delle nostre scuole devono imparare, prima di tutto, a conoscersi ed a scoprirsi nelle loro diversità.
Una conoscenza sana e non viziata è il presupposto necessario, altrimenti il rispetto che ci sarà per il compagno di banco musulmano, per la compagna di classe lesbica o per il compagno di scuola cinese, continuerà ad avere il sapore dell'indifferenza.
Il Ministro ha inoltre disatteso tutti gli interrogativi che il testo dell'on. Grillini aveva posto, come l'inserimento specifico del bullismo omofobico nelle campagne di prevenzione della violenza nelle scuole, lo sviluppo di una ricerca specifica sul bullismo omofobico, il coinvolgimento delle associazioni lgbt nell'implementazione delle azioni ministeriali contro il bullismo.
Si parla del comitato nazionale scuola e legalità e di un piano operativo che dovrebbe interagire con associazioni ed enti che si occupano di lotta all'illegalità, ma Arcigay non ha ancora ricevuto nessun invito. Anzi, nonostante i numerosi casi di bullismo omofobico che nell'ultimo periodo hanno segnato la scuola italiana, Arcigay è ancora in attesa del primo incontro con il Ministro, richiesto ormai otto mesi fa.
Chiediamo ancora una volta al Ministro di concederci quell'incontro, di valutare assieme un piano contro il bullismo a sfondo omofobico, di mettere in campo da subito una serie di azioni che permettano ai nostri giovani di conoscersi e non avere più paura gli uni degli altri. Anche quest'anno scolastico, migliaia di studenti gay e lesbiche si siederanno ai banchi delle scuole italiane, chiediamo al Ministro di non lasciarli soli a combattere.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay
Stefano Bucaioni
responsabile scuola Arcigay
Alessandro 16:06