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mercoledì 19 settembre 2007

REGIONE EMILIA ROMAGNA. PDL COPPIE DI FATTO, DS-DL FRENANO: TESTO RINVIATO

COMUNICATO STAMPA ARCIGAY "IL CASSERO"
 
LO SCONTRO ALL'INTERNO DEL FUTURO PARTITO DEMOCRATICO NON OSTACOLI IL CAMMINO DEL PDL REGIONALE CHE ARMONIZZA ED ESTENDE I DIRITTI ALLE COPPIE DI FATTO
 
"Chiediamo che il PDL sulle coppie di fatto sia rapidamente approvato"


La notizia dello stop arrivato ieri in Commissione consigliare "Affari generali e bilancio" della Regione Emilia-Romagna è un pessimo segnale, che conferma quanto il movimento omosessuale italiano va sostenendo da tempo: sull'altare dell'unione riformista tra cattolici e post-comunisti verranno sacrificati quei diritti sociali e individuali che sono la misura del grado di civiltà di un paese e che da anni la Comunità Europea ci chiede di approvare.

"La questione fondamentale è che non si può accettare che ci sia chi s'arroga il diritto, come fa il diellino Richetti a nome della Margherita, di definire cosa è e cosa non è una famiglia da tutelare", afferma Francesco Baldini, presidente di Arcigay Il Cassero, che continua: "Dicano i DS se intendono tutelare tutte le coppie, quelle sposate e quelle di fatto, quelle etero e quelle omosessuali. La si smetta di nascondersi dietro rinvii pretestuosi. Il grande Pride nazionale che l'anno prossimo si terrà a Bologna sarà la più grande e plateale manifestazione dell'insoddisfazione degli elettori e delle elettrici omosessuali nei confronti della politica codina, incapace di essere a favore dell'uguaglianza".

Per il coordinatore di Arcigay Emilia-Romagna, Flavio Romani, "Bisogna sostenere politicamente chi in Regione e in Consiglio si sta mobilitando per far approvare il PDL sull' "armonizzazione della legislazione regionale sui diritti dei cittadini", come il consigliere Zanca e Nanni. E' ugualmente nell'interesse di tutti i cittadini emiliano-romagnoli essere a conoscenza del fatto che forze conservatrici e travestite da cattoliche usano il tema dei diritti civili per occupare spazi di potere. Chiediamo che il PDL sia rapidamente approvato e che la Regione Emilia-Romagna segua l'esempio delle amministrazioni della Toscana, del Piemonte e della Puglia".

Il tema è all'ordine del giorno dell'agenda politica regionale e italiana. Per il presidente nazionale di Arcigay Aurelio Mancuso: "La richiesta di rinvio e di approfondimento del progetto di legge Zanca, è un escamotage per affossare l'approvazione di un provvedimento che finalmente, anche in Emilia-Romagna riconoscerebbe i nostri progetti affettivi e d'amore, che non sono inferiori a quelli di altri. E' corretto che il testo all'esame citi legge anagrafica, che da tempo include tutte le forme familiari, anche quelle nate fuori dal matrimonio eterosessuale. Ricordo ai consiglieri regionali del futuro PD, che già altre regioni, hanno approvato leggi dove sono incluse tutte le formazioni familiari, mentre le prese di posizione emerse in questi giorni sono frutto di un retaggio culturale anti-storico e che intende opporre un pensiero unico ad una società civile che è già da un'altra parte. E' evidente nelle parole di molti esponenti del centro sinistra un intento discriminatorio, cui sapremo rispondere con fermezza, perché questa Regione, per molti decenni all'avanguardia nelle battaglie per i diritti sociali e civili, sta pericolosamente precipitando nell'oscurantismo clericale".

Avuta notizia dello stop del Consiglio regionale emiliano-romagnolo, il coordinatore di Arcigay Toscana Bert d'Arragon commenta: "Lo statuto della Regione Toscana del 2004 prevede all'art. 4 oltre alla tutela e valorizzazione della famiglia fondata sul matrimonio anche il riconoscimento delle altre forme di convivenza: in questo modo non è stato tolto niente a nessuno, ma si è voluto tutelare anche quelle forme diverse di convivenza che la nostra società sviluppa e che non possono essere ignorate, altrimenti si rischia di non governarla più. L'estensione dei diritti in Toscana ha portato a quadri normativi ed azioni molto positive in termini di lotta alle discriminazioni delle minoranze sessuali, aiutando a garantire una stabilità sociale che forse oggi è ancora più importante di ieri".
 
 
(ER) REGIONE. PDL COPPIE DI FATTO, DS-DL FRENANO: TESTO RINVIATO
ZANCA (SDI): NESSUNA MODIFICA A FAMIGLIA, MA ARMONIZZARE DIRITTI
(DIRE) Bologna, 18 set. - Sui diritti alle coppie di fatto il centrosinistra in Regione preferisce prendersi una pausa di riflessione. E cosi' il pdl firmato da Paolo Zanca (Sdi), arrivato oggi in commissione Affari generali e Bilancio, slitta di tre settimane, su esplicita richiesta del capogruppo dell'Ulivo, Daniele Manca, per gli approfondimenti del caso.
Dunque, la strada e' ancora lunga e non certo priva di insidie. Perche' sulla "famiglia" le parole pesano come un macigno. E se il centrosinistra emiliano-romagnolo su questo tema non pare certo coeso, l'opposizione e' sul piede di guerra, in particolare se alla parola "famiglia" si accosta il termine "omossessualita'". La commissione era chiamata ad esprimersi sull'emendamento "Armonizzazione della legislazione regionale sui diritti dei cittadini". Che definisce nucleo familiare "un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinita', adozione, tutela o da vincoli affettivi". Persone "coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune".
Definizione che non va giu' alla Margherita. Infatti, dice il consigliere regionale Dl Matteo Richetti, "siamo disponibili a valutare ogni proposta di legge che estende i diritti e che include chi e' escluso". Ma "in quel progetto di legge c'e' l'esplicito obiettivo di definire" la parola "famiglia". E "non compete alla Regione definire cos'e' il nucleo famigliare" perche' ci pensa gia' "la Costituzione". Insomma, saremmo di fronte "ad un problema interno al centrosinistra", sottolinea il capogruppo dell'Idv in viale Aldo Moro Paolo Nanni. Che e' tra i firmatari del testo da emendare. Con il nuovo testo, aggiunge il dipietrista, si affermano "eguali diritti per tutti quelli che convivono". Ma anche in Emilia-Romagna, quando si parla di famiglia, emergono, "difficolta' all'interno della maggioranza".
Difficolta' nell'approvare "una legislazione che nei paesi europei c'e' gia'". (SEGUE)
  (Dak/ Dire)



REGIONI: E-R; FAMIGLIE, MODIFICA E RINVIO PER PDL ZANCA
   (ANSA) - BOLOGNA, 18 SET - E' ripreso in commissione regionale Bilancio, con una modifica e un rinvio, l'esame del progetto di legge presentato da Paolo Zanca (Sdi) per la ''Armonizzazione della legislazione regionale sui diritti dei cittadini'' affinche', in tutte le normative, per famiglia non si intenda solo quella fondata sul matrimonio. Il pdl era stato sottoscritto anche da Massimo Mezzetti e Ugo Mazza ora di Sinistra democratica, Daniela Guerra (Verdi), Leonardo Masella (Prc), Paolo Nanni (Idv) e Donatella Bortolazzi (Pdci).
   Accogliendo una proposta del capogruppo Ds, Daniele Manca, la commissione ha sospeso la discussione, affidando al relatore Paolo Nanni (Idv) un approfondimento della legislazione regionale, per verificare puntualmente su quali normative il pdl interviene. Favorevole al pdl, Nanni ne ha auspicato una rapida approvazione. 
L'esame del pdl era gia' stato sospeso in precedenza, in attesa del parere del Servizio legislativo dell'Assemblea sul termine ''famiglia'', riprendendo quanto previsto dalla legge regionale 24/2001 sugli alloggi pubblici. Ora, in base al parere giuridico, Zanca ha presentato un emendamento, che riprende letteralmente quanto suggerito e sostituisce il primo comma del pdl: ''nell'applicazione di tutte le leggi regionali e/o relativi regolamenti, ai fini dell'accesso ai servizi, alle azioni o agli interventi delle leggi medesime, per nucleo familiare si intende la famiglia anagrafica di cui all'articolo 4 del decreto del Presidente della repubblica 223 del 1989 (Approvazione del nuovo regolamento anagrafico della popolazione residente), ossia un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinita', adozione, tutela, o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune''. Resta invece invariato il secondo comma, sulla certificazione anagrafica delle convivenze.
   Secondo Manca, prima di una riflessione politica occorre approfondire il tema nel merito. Di qui la sua proposta, tesa sostanzialmente a verificare nella legislazione regionale gli eventuali casi di discriminazione e penalizzazione, per poi intervenire e contrastarli. A suo parere, infatti, occorre valutare con attenzione anche eventuali effetti potenzialmente peggiorativi del pdl, soprattutto considerando che in alcuni settori, come quello delle politiche abitative e dell'accesso alla casa, si e' gia' fatto tanto.
   Zanca ha ribadito che il pdl interviene in ''un vuoto di sistema, attualmente coperto da criteri applicati in maniera sperimentale''. Nella legislazione regionale vi sono definizioni diverse e differenti, che determinano una situazione variegata nei Comuni, ''inducono a distorsioni e creano cittadini di serie A e di serie B'', ha detto, ribadendo la necessita' di un'armonizzazione per tutelare i diritti di tutti i cittadini. Comunque favorevole alla proposta di Manca, Zanca ha chiesto pero' che la sospensione sia breve.
   ''Il mio sara' un no al pdl senza se e senza ma'', ha affermato Gianni Varani (Fi), dicendosi tuttavia favorevole all'approfondimento richiesto ''perche' la posta in gioco e' troppo alta: sara' una bella sfida per i cattolici e per il nuovo Partito democratico'', ha aggiunto, rilevando che ''l'intento ideologico del pdl e' chiaro gia' nel suo titolo'': per Varani ''oggi chi e' realmente discriminata e' la famiglia unita in matrimonio''.
   ''Il tema - gli ha replicato Manca - e' l'allargamento dei diritti e il Partito democratico non rinuncera' mai ad occuparsene''. Anche Gabriella Ercolini (Ds), favorevole al pdl, ha posto l'accento sui diritti: ''vi sono diritti negati a fasce intere di popolazione e ampliare la sfera dei diritti non significa togliere diritti agli altri''. Favorevole anche Gian Luca Rivi (Ds): il pdl ''puo' estendere i diritti dei cittadini.
Bene l'approfondimento - ha aggiunto - ma dovra' essere l'ultimo''.
   Antonio Nervegna (Fi) ha criticato una ''eccessiva genericita' del testo riguardo alla legislazione regionale che vi e' richiamata: il tema andrebbe approfondito in relazione ad ogni singola legge, per verificare le ricadute della proposta caso per caso''.
   Anche Matteo Richetti (Margherita) ha condiviso la proposta di un approfondimento, ''fondamentale - ha detto - per raggiungere l'obiettivo di estendere l'area dei diritti: se si tratta di questo non mi tiro certo indietro, ma se invece si tratta di reinterpretare un concetto - ha precisato - non ci sto''. (ANSA).
     SE
18-SET-07 20:06 NNNN

Alessandro 16:44

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