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sabato 25 agosto 2007
Nota stampa - ARCIGAY
IL GOVERNO UFFICIALIZZI LA SUA DISPONIBILITA' ALL'ASILO PER PEGAH
La mobilitazione per salvare la vita di Pegah Emambakhsh prosegue incessante. In queste ore sono giunte decine di adesioni al Sit-In organizzato da Arcigay ed Arcilesbica per lunedì 27 agosto davanti all'Ambasciata del Regno Unito a Roma da parte di associazioni delle donne, testate giornalistiche, associazioni lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) e reti internazionali di difesa dei diritti umani.
Apprezziamo in particolare le parole pronunciate dalle esponenti del governo, Barbara Pollastrini, Emma Bonino e Patrizia Sentinelli, cui rinnoviamo l'invito a premere affinché il governo italiano sia ufficialmente disposto ad accogliere Pegah in Italia, nel caso in cui il Regno Unito respinga la richiesta di asilo.
Sottolineiamo l'importante presa di posizione di Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore di Forza Italia, e di molte altre personalità del centro destra e del centro sinistra; fra cui il sindaco di Roma Walter Veltroni a sostegno della nostra campagna.
Avremmo però fatto volentieri a meno delle assurde provocazioni di uno dei campioni dell'omofobia italiana: il cattolico reazionario Luca Volontè. Egli si preoccupa che l'Italia apra le porte ad un invasione di gay e lesbiche, il vero problema è che nel nostro paese hanno voce tanti razzisti omofobi, come l'esponente dell'Udc, che nelle società politiche occidentali sono scarsamente considerati.
Il nostro impegno per Pegah, oltre al caso personale, è più in generale orientato ad evidenziare la necessità di adoperarsi affinché la pena di morte sia cancellata in tutto il mondo e che i diritti civili e le libertà delle persone lgbt siano finalmente garantiti in tutti i paesi. In questo senso il regime iraniano, come molti regimi teocratici islamici, devono essere condannati con più decisione da tutta la comunità internazionale, attraverso ogni possibile strumento di pressione da parte dell'ONU e dell'Unione Europea.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay
La mobilitazione per salvare la vita di Pegah Emambakhsh prosegue incessante. In queste ore sono giunte decine di adesioni al Sit-In organizzato da Arcigay ed Arcilesbica per lunedì 27 agosto davanti all'Ambasciata del Regno Unito a Roma da parte di associazioni delle donne, testate giornalistiche, associazioni lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) e reti internazionali di difesa dei diritti umani.
Apprezziamo in particolare le parole pronunciate dalle esponenti del governo, Barbara Pollastrini, Emma Bonino e Patrizia Sentinelli, cui rinnoviamo l'invito a premere affinché il governo italiano sia ufficialmente disposto ad accogliere Pegah in Italia, nel caso in cui il Regno Unito respinga la richiesta di asilo.
Sottolineiamo l'importante presa di posizione di Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore di Forza Italia, e di molte altre personalità del centro destra e del centro sinistra; fra cui il sindaco di Roma Walter Veltroni a sostegno della nostra campagna.
Avremmo però fatto volentieri a meno delle assurde provocazioni di uno dei campioni dell'omofobia italiana: il cattolico reazionario Luca Volontè. Egli si preoccupa che l'Italia apra le porte ad un invasione di gay e lesbiche, il vero problema è che nel nostro paese hanno voce tanti razzisti omofobi, come l'esponente dell'Udc, che nelle società politiche occidentali sono scarsamente considerati.
Il nostro impegno per Pegah, oltre al caso personale, è più in generale orientato ad evidenziare la necessità di adoperarsi affinché la pena di morte sia cancellata in tutto il mondo e che i diritti civili e le libertà delle persone lgbt siano finalmente garantiti in tutti i paesi. In questo senso il regime iraniano, come molti regimi teocratici islamici, devono essere condannati con più decisione da tutta la comunità internazionale, attraverso ogni possibile strumento di pressione da parte dell'ONU e dell'Unione Europea.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay
Alessandro 19:52